venerdì 23 agosto 2024

ALBANO C5: IL "PATRON" STEFANO SETTE CI RACCONTA COME È CAMBIATO IL FUTSAL

Investimenti sugli impianti e, soprattutto, sulle persone, per innalzare sempre più il livello di qualità di una Scuola Calcio a Cinque che voglia essere un ambiente sano e sicuro dove formare cittadini e non solo Campioni.

Completati i lavori di manutenzione alla Seven, con il rifacimento delle recinzioni del campo inferiore, che ultima il restyling completo del Centro Sportivo di Via Lombardi. Un investimento importante da parte della Famiglia Sette, che ha permesso, nel giro di poco più di dodici mesi, di rinnovare completamente l’impianto, partendo dagli spogliatoi, per arrivare al completo rifacimento del campo superiore, dal manto erboso alle reti di recinzione e all’area panchine, per arrivare, appunto, ai lavori, appena finiti, della recinzione del campo inferiore. Chiediamo a Stefano Sette, patron del club e Direttore Tecnico, le sue considerazioni sulla stagione che va ad iniziare.

Stefano Sette, si è completata la ristrutturazione del Centro Sportivo. Un investimento importante?

“Il calcio, e lo sport in generale, sono cambiati. La nuova Legge sul lavoro sportivo ci porta ad un radicale cambio di mentalità. Possiamo essere d’accordo oppure no, ma è irrilevante. Di fatto lo sport dilettantistico come lo abbiamo inteso fino ad oggi, non esiste più. Oggi anche le società di calcio debbono adeguarsi al fatto che si va verso una gestione di tipo aziendale, con tanti nuovi aspetti normativi e gestionali da tenere in considerazione. Si parte quindi dall’adeguamento degli impianti alla qualità dei tecnici presenti in campo. Fare bellissimi centri sportivi serve veramente a poco se a condurli, dal punto di vista gestionale, amministrativo e della formazione in campo, non sono presenti risorse preparate e professionali. Avere a disposizione un impianto rinnovato e efficiente, è necessario, ma rappresenta solo il primo importante passo.”

Che cosa è cambiato nello sport negli ultimi anni?

“Quando noi abbiamo iniziato a fare Calcio a cinque, era sufficiente una persona di buona volontà che allenasse i ragazzi e un presidente o un segretario che ne capisse qualcosa di tesseramenti e carte federali. Una telefonata in Federazione, talvolta, risolveva la maggior parte dei problemi. Adesso è tutto diverso. Se pensate, oggi, l’Albano Calcio a 5 ha un Segretario in grado di districarsi tra procedure sempre più complesse e saper utilizzare al meglio lo strumento informatico. I contatti diretti con le strutture della FIGC sono ridotti all’osso. Quasi tutto avviene, ormai, a livello digitale. Sicuramente è tutto più veloce e più tracciabile, ma richiede competenze specifiche sempre più importanti. E visto che nessuno “nasce imparato”, occorre una adeguata formazione per tutte le risorse presenti. Se guardiamo l’organigramma della nostra società, vediamo la presenza di figure che fino a dieci anni fa neanche esistevano, come lo Psicologo dello Sport, il Delegato alla Tutela Minori e il Safeguarding Officer, il Social Media Manager, l’operatore laico BLSD sempre presente, in grado di saper usare un defibrillatore e effettuare le manovre salvavita in caso di emergenza. Tutte figure oggi indispensabili. E non abbiamo ancora iniziato a giocare a pallone …”

E dal punto di vista tecnico, cosa si è modificato?

“L’Albano calcio a 5 ha scelto di qualificarsi in quella che fino a due anni fa veniva chiamata “Scuola Calcio Elite” e che oggi, invece, viene invece definita “Club Giovanile di Terzo Livello di Qualità” e che integra, oltre alla Scuola Calcio, anche le categorie agonistiche Under 15 e Under 17. Nel Lazio solo quattro club di futsal hanno raggiunto questo livello (Albano c5, Forte Colleferro, SS Lazio, Real Fabrica di Roma). La normativa federale ci indica, per mantenere il livello anche negli anni successivi, di tesserare almeno quattro Allenatori iscritti ai ruoli del Settore Tecnico FIGC e, comunque, affidare i gruppi squadra almeno a tecnici con qualifica regionale “Grassroots Livello E” o a laureati in Scienza Motorie per i più piccoli. Non c’è più spazio per gli allenatori “fai da te”. Oggi chiunque entra in campo deve essere qualificato dalla FIGC o, in alternativa, dal Settore Giovanile e Scolastico o in possesso di una Laurea specifica. Considerate che noi abbiamo, in tutto, undici squadre, con sedici tecnici tesserati e sei dirigenti ufficiali e fatevi due conti.”

E come si fa a trovare la disponibilità di nuovi allenatori?

“È difficile, vista anche la penuria di corsi qualificanti organizzati dal Settore Tecnico e dalle strutture regionali del SGS. Noi abbiamo avviato, ormai da qualche anno, un percorso che vede l’inserimento graduale di giovani che abbiamo la voglia di diventare allenatori di Calcio a Cinque. Iniziamo con uno stage di almeno una stagione, preferibilmente due, in affiancamento a un “tutor”, fino al primo corso regionale disponibile. Questo tempo consente all’aspirante allenatore di verificare se è la strada giusta per lui o terminare l’esperienza in campo e a noi di valutare la crescita tecnica e le competenze relazionali. In questo periodo è supportato dalla presenza di due professionisti, il Dott. Luca Palazzoli, psicologo dello sport, con esperienza federale e il Prof. Marco Giustinelli, docente e direttore nella formazione professionale, che cura l’aspetto dedicato alla Tutela dei Minori e al contrasto alle Discriminazioni, agli abusi e alle violenze in generale. Successivamente, una volta acquisite le certificazioni, il tecnico passa alla gestione diretta di un gruppo di bambini o ragazzi. Sempre sotto la supervisione della Direzione Tecnica. E poi c’è la formazione e l’aggiornamento legati all’aspetto specifico, tecnico e tattico, e non solo, della nostra disciplina.”

E come avviene?

“Oltre alla parte in campo, nei periodi di minore attività agonistica, l’Albano organizza delle sessioni di formazione tecnica e tattica, specifiche per il futsal, ai quali partecipano tutti i tecnici, inoltre, da quest’anno, abbiamo inaugurato il Forum. Due giorni di ritiro, integralmente dedicati alla formazione, con la partecipazione anche di allenatori di altre società amiche. Due giorni serrati di confronto e discussione, animati anche da esperti esterni al Club. Quest’anno si è parlato di Tecnica, di Tattica, ma anche di Analisi del Match, di Safeguarding Officer, di nuove tecnologie, di realtà aumentata, di stile di conduzione, di gestione del gruppo, di approccio psicologico. Tutto a spese della nostra Società. Una esperienza che ha riscosso l’entusiasmo dei partecipanti e che ripeteremo anche in futuro.”

Una gestione impegnativa …

“Impegnativa e che deve essere sorretta dalla passione e dal coinvolgimento di tutte le nostre risorse. Si comprende, quindi, perché molti piccoli club stanno purtroppo valutando, o lo hanno già fatto, di non proseguire le attività. Noi siamo arrivati preparati a questa rivoluzione, ma chi non lo ha fatto, oggi si trova in grandi difficoltà. E ce ne dispiace, perché lo sport cresce anche sulla base della partecipazione delle nuove generazioni. Se iniziamo a eliminare le occasioni per avvicinare al calcio i più piccoli e chiudiamo le strutture dedicate, a lungo andare sarà un problema per tutto il movimento.”

E anche per le famiglie è un impegno economico sempre più gravoso?

“La nostra politica è stata sempre quella di non considerare i nostri tesserati come “clienti”, ma come membri di una grande famiglia sportiva e in questa ottica ci siamo sempre mossi. Faccio alcuni esempi. Se una famiglia ha più figli iscritti, dal secondo in poi si pagano solo assicurazione, tesseramento e costi di segreteria. Le quote mensili sono completamente gratuite. L’abbigliamento è venduto direttamente agli iscritti dal nostro partner tecnico a prezzi concordati e la fornitura è utilizzata dai ragazzi per non meno di due stagioni. Si da la possibilità di rateizzare le quote mensili in quattro volte. E poi stiamo facendo i salti mortali per mantenere le quote degli iscritti ai livelli tra i più bassi del territorio. Inoltre, abbiamo aderito alla iniziativa dei Servizi Sociali della Città di Albano, che permette alle famiglie con difficoltà economiche di far partecipare gratuitamente i figli alle attività sportive del nostro club, con il contributo economico sostenuto dall’Amministrazione Comunale.”

@marcogiustinelli

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