La Lazio
parte bene. Anzi, parte male ma finisce bene, anzi, benissimo. Conquista i
primi tre punti della stagione, mettendo in campo una squadra fisica,
determinata con tutti che corrono e che lottano su ogni pallone. Il gol del
Taty Castellanos è emblematico. Morde i polpacci del difensore, gli ruba palla
al limite dell’area, va dentro e fa gol.
È questa la Lazio che vuole Baroni,
tecnico bravo e preparato, antidivo per eccellenza, cosciente che la Lazio
rappresenta per lui l’ultimo treno a disposizione per coronare una carriera
onesta, ma lontana dai riflettori delle grandi ribalte. È chiaro che per la
Lazio la salvezza, sullo stile di quella conquistata con merito dal tecnico
toscano a Lecce e Verona, non può e non deve bastare. La posizione della Lazio deve
essere, realisticamente, tra quelle che garantiscono la permanenza in Europa,
con puntate, ci auguriamo, il più frequenti possibili, dalle parti della
Champion’s.
Quella vista con Venezia di Di Francesco è una squadra che ai
puristi del football ha fatto rimpiangere, per giocate individuali, quelle
fatte vedere dai vari Milinkovic, Luis Alberto e Felipe Anderson. Anche in
attacco Taty Castellanos ha messo, come di consueto il massimo impegno, segnando,
colpendo pali e traverse, procurandosi un calcio di rigore, realizzato poi da
Mattia Zaccagni. Ma da qui a dire che non ci farà rimpiangere “il re” Ciro
Immobile, ce ne vuole.
In ogni caso, prendiamoci con gioia la vittoria, che non
era certamente scontata, fatevelo dire dalle milanesi o dal Napoli bistrattato
a Verona. Questa Lazio non è bellissima, ma ha grinta, corre, si sacrifica e fa
gol. Certamente il Venezia non è il Real Madrid, lo sa anche Baroni, ma non lo era
neanche il Lecce la prima giornata della scorsa, tribolata, stagione.
LE
PAGELLE
PROVEDEL 6,5: Una sicurezza, come
sempre. Incolpevole sulla rete del Venezia, è reattivo e partecipe all’azione
quando viene chiamato in causa nella costruzione dal basso. Attento e sicuro sulle
palle alte e sulle deviazioni dei suoi stessi difensori.
LAZZARI 7: Sempre nel vivo dell’azione.
Sembra tornato il Lazzari che con le sue sgroppate aveva fatto entusiasmare l’Olimpico.
Sicuramente la fiducia del tecnico gli ha regalato la consapevolezza di
essere fondamentale per la causa e la sicurezza che i due allenatori precedenti gli avevano
fatto, per lunghi tratti, mancare.
CASALE 6: Una sufficienza da
incoraggiamento, come si diceva a scuola. Non è il Casale del primo anno in
biancoceleste. Commette un paio di svarioni che potevano costare cari. Deve
recuperare sicurezza. L’impegno non basta. Non avrà sempre il Venezia davanti.
ROMAGNOLI 6,5: Ordinaria
amministrazione per il centrale. Guida il reparto con la consueta autorevolezza
e mette una pezza su qualche svarione dei compagni. Insostituibile.
MARUSIC 6: Se quella palla fosse
finita dentro, si starebbe a parlare di un’altra prestazione. Fa il suo, senza
infamia e senza lode. Ci si aspetta qualcosa di più da un giocatore come lui.
GUENDOUZI 7: Lo trovi dappertutto,
incita e spiega il posizionamento ai compagni e gioca un numero impressionante
di palloni in ogni zona del campo. Se diventa più incisivo in prima linea,
saranno guai per tutti gli avversari della Lazio.
ROVELLA 6,5: Quello svarione all’inizio
poteva costare davvero caro. Poi si riprende e dialoga con i compagni,
svolgendo anche un buon lavoro in fase di interdizione. Cerca troppo poco la
verticalizzazione. Deve osare di più se vuole fare il definitivo salto di
qualità.
DELE BASHIRU 6,5: È straripante da un
punto di vista del fisico e dell’impegno. Strappa applausi a scena aperta per
alcuni suoi interventi. Deve migliorare il suo apporto in fase di costruzione
per diventare il punto di forza che Baroni vuole. Diamogli tempo, è solo l’esordio.
NOSLIN 7: Si trova decisamente più a
suo agio sulla fascia, rispetto a fare il terminale offensivo. Dalle sue
giocate nascono i problemi più grandi per la difesa dei lagunari. Sicuramente
può fare di più, ma, per adesso accontentiamoci.
CASTELLANOS 8: Una rete che rimette
in equilibrio il match, con una palla conquistata “di tigna”, un palo pieno e
una traversa, un paio di occasioni fallite di un soffio, un rigore procurato.
Che vogliamo di più? Lo vogliamo vedere alla prova con difese più organizzate e
con marcatori più tosti, ma un Taty così ci fa sognare!
ZACCAGNI 7: È il capitano di questa
Lazio e ci tiene a farlo capire a tutti. Realizza il calcio di rigore e, come
sempre, si danna l’anima cercando di saltare il suo diretto avversario. Ci fa
scappare anche il giallo per il marcatore di turno. È il giocatore di maggiore
qualità di questa Lazio. E lo sa.
SOSTITUZIONI: 87’CASTROVILLI non
giudicabile, 65’ VECINO 6,5, 76’ ISAAKSEN 6, 87’ PEDRO non giudicabile, 76’ TCHAOUNA
6,5.
MARCO BARONI (All.) 7: Sta mettendo
su una squadra diversa da quella targata Maurizio Sarri. Meno campioni, meno
spettacolo, ma più fisico, più grinta, più voglia di conquistare la maglia.
Nessun tenore, ma un bel coro. Fosse proprio il Mister la sorpresa del campionato
della Lazio?