venerdì 30 agosto 2024

ELEZIONI DIVISIONE: CAPITOLO CHIUSO PER MONTEMURRO. CASTIGLIA VERSO LA PRESIDENZA!

Andrea Montemurro prende atto che non ci sono i numeri per battere Castiglia e decide di abbandonare la competizione elettorale.


Sono passate appena due settimane dal 13 agosto, quando Andrea Montemurro annunciava il suo clamoroso ritorno nell’agone elettorale, per contendere a Stefano Castiglia la poltrona di Presidente della Divisione Calcio a 5. E ora, come un fulmine ciel sereno, la notizia, inaspettata anch’essa, di un ritiro quando manca meno di una settimana all’Assemblea Elettiva, prevista per il 4 settembre. In tarda serata la conferma sulle colonne di Calcio a 5 Anteprima. Le motivazioni, sembrerebbe secondo alcune indiscrezioni, sono da ricercarsi nella difficoltò da parte di diverse società, di appoggiare alcune presenze all’interno della squadra di Montemurro. In attesa di un definitivo, se mai ci sarà, chiarimento, riportiamo di seguito il comunicato di quello che ormai possiamo definire l’ex candidato alla Presidenza della Divisione. Clamoroso disco verde per Stefano Castiglia che, a questo punto, possiamo definire come il successore di Luca Bergamini alla guida del Calcio a Cinque italiano.

https://www.calcioa5anteprima.com/montemurro-i-motivi-di-una-scelta-clima-poco-sereno-la-mia-idea-di-futsal-ha-valori-diversi-

giovedì 29 agosto 2024

SAFEGUARDING OFFICER: DA DOPODOMANI TUTTE LE SOCIETÀ SPORTIVE DEVONO ESSERE IN REGOLA!

La FIGC con il Comunicato Ufficiale nr. 68/a del 27 agosto 2024, ha pubblicato il Regolamento per la Prevenzione e il Contrasto di Abusi, Violenze e Discriminazioni. Dal 30 agosto tutti in regola. Sarà possibile?



Abbiamo chiesto al nostro Direttore, Marco Giustinelli, che possiamo considerare un esperto del settore, in quanto è un Docente e Direttore nella Formazione Professionale, con oltre vent’anni di esperienza con studenti e studentesse appartenenti anche a categorie fragili, si occupa di calcio da cinquanta anni, e nelle ultime due stagioni sportive, dopo una lunga esperienza in Lega Nazionale Dilettanti, si è occupato di Tutela dei Minori nell’ambito del Settore Giovanile e Scolastico, formando centinaia di Allenatori nei Corsi Grassroots di Livello E. Inoltre collabora attivamente con Change The Game e è membro del Direttivo dell’Associazione Italiana Sociologi e Formatori. Scrittore e Giornalista, dal 2021 è delegato per la Tutela Minori dell’Asd Albano Calcio a 5.

Direttore, ma non c’era una deroga al 31.12.2024, mentre dal documento federale appare chiaramente che le società debbono attuare il sistema già dal 1° settembre prossimo?

“Occorre non fare confusione. Il D.lgs n. 36 del 2021 e il D.lgs. n. 39 del 2021 hanno specificato l’obbligo da parte delle Federazioni Nazionali (nel nostro caso) di emettere linee guida e regolamenti attuativi. Le linee guida della FIGC sono state pubblicate il 31 agosto 2023, e obbligavano le società affiliate a munirsi di un sistema conforme alle indicazioni federali entro 12 mesi. I dodici mesi scadono a fine agosto di quest’anno, tra pochissimi giorni. La deroga fino a fine anno, riguarda solo e esclusivamente la nomina della figura che, all’interno della società, sarà responsabile dell’attuazione del progetto.”

Quindi, per quattro mesi, nessuno è responsabile?

“La FIGC spiega chiaramente che, fino alla nomina del “Safeguarding Officer” la responsabilità penale della gestione del sistema, è integralmente sulle spalle del Presidente o del Legale Rappresentante del club. E questo vale fino a quando non si formalizza la nomina del Responsabile. Conoscendo il modo, tutto italiano, di fare le cose all’ultimo momento, non ho difficoltà a pensare che più di una società avrà grosse difficoltà a rimanere nei tempi nell’implementazione, almeno, della parte formale e documentale. Mi auguro che, nel frattempo, non si verifichi nessun problema, altrimenti si potrebbe andare incontro a qualche spiacevole conseguenza.”

E in che cosa consiste questo “sistema”?

“E’ l’insieme delle buone pratiche che le singole società attuano per prevenire abusi, discriminazioni, violenze di ogni tipo, per garantire ai propri tesserati un ambiente dove fare sport in modo sano e sicuro. A titolo di esempio debbono essere garantiti i principi che sostengono il sistema, i codici di comportamento di tutte le componenti sociali, la ricezione e la gestione delle segnalazioni, la formazione (obbligatoria) di tutte le risorse, gli strumenti di monitoraggio e le modalità di effettuazione delle azioni correttive, ove si riscontrassero disallineamenti di sistema.”

E il responsabile, o il presidente, rispondono personalmente del comportamento dei propri tesserati?

“La responsabilità penale di ogni comportamento è, per legge, a carico esclusivo di chi compie atti contrari alla norma. A titolo di esempio, se un allenatore colpisce un ragazzo con un pugno, la responsabilità e le sanzioni sono oggettivamente a carico del tecnico stesso. Il Responsabile dovrà invece dimostrare di aver attuato, in conformità alle linee guida e ai regolamenti emanati dalla Federazione o Ente di Promozione a cui è affiliato, tutto quanto era necessario per prevenire un tale comportamento. Quindi la formazione, le procedure, la gestione delle segnalazioni che potevano fornire indizi di comportamenti non conformi etc.”

E quali sono le caratteristiche che deve avere una persona per ricoprire la carica di Responsabile?

“Le indicazioni date, ci parlano di una persona che abbia indipendenza e autonomia decisionale. E poi, ovviamente, una competenza specifica sull’argomento. Qualcuno dice che è necessario affidare l’incarico ad un professionista esterno al club, come un avvocato, un medico o uno psicologo. Io non sono del tutto d’accordo con questa scuola di pensiero, perché credo che per effettuare una azione efficace di prevenzione, di formazione, di azione tempestiva, di confronto con le diverse componenti presenti nel club, occorre conoscere il meglio possibile l’organizzazione e le persone, e essere immediatamente, per quanto possibile, reperibile in caso di necessità. Certamente, occorre garantire a questa persona l’indipendenza e l’autonomia, come dicevo prima, per operare nella massima libertà e con efficacia. Un componente del Direttivo, sempre secondo la mia personale valutazione, darebbe queste garanzie, non dipendendo gerarchicamente da nessuno. Infatti, secondo il regolamento federale, in assenza di nomina specifica, la responsabilità ricadrebbe sul Presidente, che è il componente per eccellenza del Consiglio Direttivo.”

E qual è la strada migliore per mettersi in regola nel rispetto dei tempi?

“Anche qui è necessario fare un distinguo. Esiste un adeguamento formale e uno sostanziale. Per quello formale basta fare un giro sul web, fare riferimento al sito del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC che, tra parentesi è fatto molto bene e fornisce tutti gli strumenti necessari, in modo chiaro e semplice, da utilizzare, e costruire il Sistema di Tutela Minori che, integrato con le ultime indicazioni federali, permetta di avere a disposizione tutto quanto è necessario, compresa la formazione on line di tutte le risorse. Il consiglio che posso dare è di chiedere di partecipare, come società, al Progetto Tutela Minori, in modo da ottenere assistenza e formazione direttamente da parte del Settore Giovanile e Scolastico.”

E per quello sostanziale?

“È certamente la parte più complessa, ma anche quella più stimolante. Occorre creare la mentalità della Tutela e della Prevenzione all’interno del Club, lavorando sullo stile di conduzione, sul linguaggio degli adulti, sulla gestualità, sui corretti rapporti tra adulti e minori, sulla gestione degli spazi reali e virtuali. Le leggi non garantiscono soluzioni, ma aiutano a creare un modo di pensare e di comportarsi. Partiamo da qui e i risultati cominceranno sicuramente ad arrivare. Non sarà facile per le società meno attrezzate, ma, almeno per il calcio, c’è un supporto federale che è di grande aiuto.” 

ELEZIONI DIVISIONE: MONTEMURRO SI RITIRA?

 Non si sarebbe raggiunta la quota delle presentazioni da parte dei club



Sembra prendere consistenza la voce, già circolata nelle primissime ore del mattino, e già riportata da importanti organi di stampa del settore, che parla di un forfait di Andrea Montemurro dovuto, secondo quanto riportato, a difficoltà nel raggiungimento delle designazioni necessarie. In attesa di una comunicazione ufficiale da parte dell’interessato, rimaniamo in attesa di confermare o smentire la clamorosa indiscrezione.

martedì 27 agosto 2024

SVEN GORAN ERIKSSON CI HA LASCIATO. IO LO RICORDO PER LA FANTASTICA NOTTE DEL 29 APRILE 1998

Educato, sensibile e gentile, gran conoscitore di calcio e di uomini, seppe trasformare una sconfitta annunciata nella vittoria che diede inizio all'era d'oro della Lazio di Cragnotti.

lunedì 26 agosto 2024

SERIE A FUTSAL: TUCCILLO REGALA UN SOGNO A GENZANO.ARRIVA RICARDINHO!

 Il Campione portoghese, 38 anni, Campione del mondo e d'Europa, considerato il più forte giocatore di Calcio a cinque di tutti i tempi,  sbarca al Palacesaroni. Appassionati in delirio. Tuccillo " ... no, non state sognando!"



Ricardinho sbarca a Genzano. Quella che sembrava solo una suggestione, è diventata invece una concreta realtà. Ricardo Felipe da Silva Braga, nato a Porto, in Portogallo, il 3 settembre 1985 è un giocatore dell’Ecocity Genzano! Considerato il più forte giocatore di Futsal che abbia mai calcato i campi di gioco, vanta uno straordinario Palmares, con la vittoria di una Coppa del Mondo nel 2021 e un Campionato d’Europa nel 2018, oltre a conquistare il Futsal Awards per ben sei edizioni, di cui cinque consecutive. Completano i trionfi nei campionati portoghese, giapponese e spagnolo per undici occasioni complessive e diciassette altri trofei, tra Coppe Nazionali e Internazionali. Una vera icona del Calcio a cinque che rinforza una squadra che il Presidente Vincenzo Tuccillo ha allestito con l’obiettivo, mai celato, di conquistare il titolo dei più bravi d’Italia. L’arrivo di Ricardinho ha suscitato l’entusiasmo di tutti gli appassionati di Futsal dei Castelli Romani e non solo. Abbiamo sottolineato in più di una occasione che il Calcio a cinque ha conservato la missione di rappresentare anche le comunità più piccole, che, ovviamente non possono competere con le grandi metropoli urbane, per le risorse che, nella stragrande maggioranza, vengono drenate dallo strapotere del calcio. Genzano diviene, in attesa del Campionato, la capitale del calcio a cinque, dando il benvenuto al giocatore più bravo del mondo. Un giocatore che accanto alle sue immense doti tecniche, potrà mettere a disposizione della compagine castellana anche la sua straordinaria esperienza, maturata in tanti anni di carriera sul parquet. Genzano trova nella Famiglia Tuccillo la voglia di investire risorse importanti sul territorio. Ma è anche uno spot per il nostro sport. La presenza del campione portoghese, considerato il Cristiano Ronaldo del calcio a cinque, potrà accendere gli entusiasmi oltre che per i colori dell’Ecocity, anche per tutto il movimento calcettistico del territorio, stimolando bambini e ragazzi ad avvicinarsi a questo sport che, per tecnica e spettacolarità, non ha nulla da invidiare ai cugini del calcio a 11. Complimenti, quindi, al presidente Tuccillo e a tutto lo staff dell’Ecocity Genzano per lo straordinario colpo messo a segno, dopo che nella scorsa stagione, non dimentichiamolo, anche il miglior portiere del Mondo, Stefano Mammarella, era approdato in arancionero. L’augurio che merita l’Ecocity Genzano va sicuramente in due direzioni. La prima è quella di levarsi (e levare a tutti gli appassionati) le massime soddisfazioni sportive. Il dream team che Tuccillo e i suoi collaboratori hanno messo in campo, oltre a Ricardinho e Mammarella, conta sulla presenza di altri top player come, ad esempio, il Campione d’Europa Sergio Romano e tanti altri giocatori che nulla hanno da invidiare ai colleghi delle altre squadre accreditate ai vertici delle competizioni nazionali. Il secondo augurio è quello di rappresentare sportivamente, una comunità che va oltre ai confini di Genzano. Con la speranza di dare, ogni settimana, un solo grande dispiacere a tanta gente, quello di non aver trovato posto in un Palacesaroni che merita di essere sempre soldout in ogni ordine di posti.

domenica 25 agosto 2024

BRUTTA LAZIO CADE CONTRO L'UDINESE!

 Brutta, macchinosa e senza idee. La Lazio di Baroni perde a Udine regalando due goal incredibili. A nulla serve la rete di Isaksen a tempo praticamente scaduto.



Ci sono sconfitte e sconfitte. Ma nessuno si aspettava una prestazione così opaca dopo la bella prova dell’esordio all’Olimpico. Lenta, macchinosa, sempre in ritardo sulle seconde palle, la Lazio naufraga a Udine, contro una squadra tosta che ha lottato su ogni pallone con grinta e determinazione. Due goal di quelli che neanche all’oratorio si prendono. Il primo, con Lucca lasciato incredibilmente solo a due passi da Provedel, con quattro difensori biancocelesti che pensavano più a guardare la bandierina alzata per segnalare un fuorigioco inesistente, che a contrastare, o quantomeno a provarci, la torre bianconera. La seconda rete ha del surreale. Si perde un duello a centrocampo (l’ennesimo) e Thauvin si fa indisturbato una sgroppata, attraversando mezzo campo e la mette dentro di punta, ringraziando del regalo i nostri. La prima segnatura dopo 8’ del Primo Tempo, la seconda dopo 5’ dall’inizio della ripresa. Isaksen alleggerisce il passivo al 5’ dei sei minuti di recupero concessi da Doveri. A nulla era servito il cartellino rosso per doppia ammonizione a Kamara al 68’, che aveva dato agli uomini di Baroni l’opportunità di giocare quasi mezz’ora in superiorità numerica. Dire chi ha deluso richiederebbe troppo tempo e spazio. Si salva Provedel, anche se, anche lui, meno preciso e reattivo del solito, Castellanos per il solito impegno, ma impreciso nelle poche occasioni procurate e, con generosità, il solito Lazzari. Il resto, buio totale. Se ci avevano voluto far passare la Lazio di Baroni come una squadra fisica, grintosa, con tanta gamba, beh, questo tipo di squadra certamente non si è vista contro l’Udinese. Speriamo che sia soltanto un episodio e che l’integrazione dei tanti nuovi richieda ancora tempo (anche se ieri sera di nuovi in campo non ce ne erano poi così tanti). L’augurio di tutti è che Baroni abbia le idee chiare, al contrario della squadra vista ieri sera.

LE PAGELLE

Provedel 6; Lazzari 6, Casale 4 (45' Patric 5), Romagnoli 5, Marusic 4,5 (81' Hysaj sv); Guendouzi 5, Vecino 5, Dele-Bashiru 4,5 (60' Dia 5); Noslin 4,5 (60' Isaksen 6), Castellanos 6,5, Zaccagni 5 (81' Tchaouna sv). 

All.: Baroni 5.

sabato 24 agosto 2024

CALCIO SCHIZOFRENICO. AUMENTA IL NUMERO DI CHI INIZIA A GIOCARE, POI LA METÀ SCAPPA ...

 "Mai come nell'ultima stagione sono cresciuti i numeri del Settore Giovanile, ma contemporaneamente sono in caduta libera i tesserati tra i dilettanti. Perchè la metà dei ragazzi abbandona il calcio?"


E se fosse proprio la riscoperta della “strada”, la soluzione ai problemi del calcio? Non ci qualifichiamo più per i Campionati del Mondo, nelle competizioni continentali non facciamo, salvo rare eccezioni, un gran figurone. E quali sono i motivi di questa debacle del calcio tricolore?

La nostra redazione ha intervistato il Direttore di Forum511, Marco Giustinelli, da cinquanta anni sui campi di calcio e calcio a cinque, con esperienza nel settore arbitrale, nella Lega Nazionale Dilettanti, nel Settore Giovanile e Scolastico della Federcalcio e, adesso Direttore generale dell’Albano calcio a 5, la squadra di futsal, fondata nel 1996, che fa riferimento alla Famiglia Sette.

Direttore, c’è una disaffezione generale verso il calcio?

“I numeri ci dicono il contrario. Mai come nella passata stagione i numeri del Settore Giovanile sono stati così alti da vent’anni a questa parte. Nel 2022/2023 la FIGC ci dice che ha tesserato ben 725.000 ragazzi e ragazze. Nel 2009/2010 i tesserati giovani erano 620.000. In teoria ci sarebbe da fare i salti di gioia."

Perché “in teoria”?

“Perché, invece, i numeri dei Dilettanti sono, paradossalmente in caduta libera. Nel 2009/2010 i tesserati erano 474.000, mentre nella scorsa stagione sono diventati meno di 370.000. Ma il  dato veramente preoccupante è un altro.”

Cioè? Si spieghi meglio.

“Si sta allargando la forbice tra chi inizia a giocare a pallone e chi continua anche da grande. Nel 2010 meno di uno su cinque abbandonava il calcio (23%), mentre oggi soltanto la metà di chi ha frequentato la Scuola Calcio e il Settore Giovanile, prosegue (51%). E il trend, dai dati riportati dal report FIGC, purtroppo è in costante espansione.”

E di chi è la responsabilità?

“Secondo me è essenzialmente culturale. Oggi il calcio è pubblicizzato a tutti i livelli, si vedono a tutte le ore partite dei Campionati più esotici e lontani da noi. Con l’avvento della Pay Tv, ormai il calcio è un prodotto globale e i social contribuiscono ad una distribuzione capillare di contenuti calcistici a tutti i livelli e per tutte le fasce di età. Secondo Forbes, la persona più nota al mondo è Cristiano Ronaldo. Ed è emblematico che un calciatore sia conosciuto più di un papa, di un leader politico, ma anche di un cantante o di un attore. Il calcio è passato dall’essere essenzialmente un momento di socializzazione a un prodotto commerciale. Per questo moltissimi bambini ne sono attirati, si iscrivono alle Scuole Calcio, ma poi, delusi, abbandonano alle soglie dell’adolescenza. Una parte delle responsabilità è anche delle famiglie, che sono le prime a cadere nell’inganno del calcio come sicura opportunità professionale dei figli. Su questo aspetto bisogna lavorare. Presto e bene.”

Anche il numero delle società è in calo?

“Sempre i dati FIGC ci raccontano che le società di Settore Giovanile hanno subito un calo di oltre il 22% rispetto al periodo prepandemico. E questo è sintomatico. Se la matematica non è una opinione, la crescita dei tesserati, combinata con la diminuzione del numero dei club, significa che aumenta tendenzialmente il numero di giocatori per gruppo squadra o diminuisce il tempo di allenamento dei gruppi squadra a parità di disponibilità di impianti. Il che vuol dire una cosa sola: è diminuita la qualità del Calcio Giovanile in Italia. E questo è un elemento che potrebbe, in parte, spiegare i motivi dell’abbandono precoce del calcio.”

E quale potrebbe essere la soluzione per Marco Giustinelli?

“Innanzitutto, spezzare il ciclo perverso calcio/denaro. Non è vero che con il calcio si diventa ricchi! Un professionista, in Italia, guadagna, mediamente 55.000 euro all’anno (studio Stendardo), equivalente allo stipendio di un direttore di banca. La differenza è che il bancario li guadagna fino a 67 anni e poi gode di una pensione proporzionata, mentre un calciatore non supera i 35/37 anni alla data del ritiro. Infatti, in alcuni paesi come la Spagna, la categoria degli ex atleti di vertice, è considerata come “categoria fragile”, a forte rischio povertà. Ma questo non si deve dire. Si preferisce illudere i bambini che diventeranno tutti come Cristiano Ronaldo. Li vestiamo anche come Cristiano Ronaldo. La forza di uno sport è data in larga parte dalla componente emozionale. La voglia di allenarsi per migliorare, lo spirito di sacrificio, la passione sono componenti essenziali per chi pratica uno sport. Dobbiamo abbassare le aspettative verso i ragazzi, riportando il calcio metaforicamente alla strada, dove ci si divertiva senza adulti che ti irregimentavano, senza arbitri, senza cronometro, senza genitori sulle tribune. E riportarlo come valore di comunità. Il calcio di vertice è ricco, superesposto, iperorganizzato. Ma il nostro calcio è un’altra cosa. Va ricercato il clima “oratoriale”. Certamente adattato ai nostri tempi, ma che riscopra i valori originali dello sport vissuto come il modo migliore di stare insieme, di divertirsi, di giocare. È proprio il senso del gioco che è stato sottratto ai nostri ragazzi. E a chi dice, e sono molti, che così non si diventa campioni, ricordo che i Rivera, i Mazzola, i Riva, i De Sisti (per parlare dei Campioni di casa nostra), hanno cominciato a tirare i primi calci all’ombra del campanile. E, in ultimo, mantenere e valorizzare il doppio canale sport/studio. Anche se qualcuno, glielo auguriamo, arrivasse al professionismo, gli ricordiamo che quando appenderà le scarpe da gioco al chiodo, avrà ancora tutta una vita da vivere. E avere gli strumenti, che solo la cultura può dare, per viverla al meglio, non sarebbe male.”

n.b. i dati riportati nell’intervista sono stati presi dal Report FIGC 2024, disponibile sul sito www.figc.it

SERIE A: LAZIO A UDINE PER CONFERMARSI

Assenti Mario Gila e Luca Pellgrini, scalpitano per un posto in squadra il nuovo arrivato Dia e Vecino che oggi compie gli anni. In difesa il dubbio Casale/Patric.

Dopo il bell’esordio con il Venezia, la Lazio di Baroni è chiamata a confermarsi sul terreno ostico di Udine, contro una formazione che non ha sfigurato nella gara di inizio campionato, conquistando un prezioso pareggio contro il nuovo Bologna di Italiano.

LA PARTITA. Gara difficile che ci dirà molte cose, anche se è ovviamente presto per un verdetto definitivo, sulle reali potenzialità della formazione affidata alle cure del tecnico toscano. Nella partita vista all’Olimpico si è vista una squadra “tosta”, senza le giocate da applauso di Luis Alberto e Felipe Anderson, ma con tanto sudore in più e con questa caratteristica dei ruoli “mobili” in fase di possesso che non vogliono dare punti di riferimento agli avversari. Ci si attende la conferma di Valentin Castellanos, ormai per tutti “El Taty”, migliore in campo contro i lagunari, con una rete, due legni colpiti e un calcio di rigore procurato. Quello che si chiede all’attaccante argentino è continuità. Anche nella scorsa stagione aveva avuto degli exploit che avevano entusiasmato il pubblico biancoceleste, per poi ricadere in uno sconcertante anonimato. La tecnica non gli manca, l’impegno neppure, ma adesso servono i gol. In avanti la Lazio non ha fatto male, ma i problemi nascono dalla cintola in giù. L’infortunio di Gila ha tolto velocità nei recuperi e Lazzari non ha mai brillato in copertura, avendo la sua forza soprattutto sulla spinta laterale. Lo stesso Casale è ancora lontano da quello straordinario giocatore ammirato due stagioni fa.

LA FORMAZIONE. Assente Luca Pellegrini a causa dell’incidente automobilistico di venerdì e con Nuno Tavares ancora alla ricerca della migliore condizione e che, probabilmente, verrà utilizzato a partita in corso, Baroni verosimilmente, riproporrà Marusic e Lazzari sulle fasce. Romagnoli inamovibile al centro della difesa, attende di conoscere il nome del suo compagno di reparto. Sembra confermato Casale, ma anche la carta Patric non è del tutto esclusa, viste anche le buone prove che lo spagnolo ha regalato nelle precedenti uscite dove è stato impiegato. In avanti confermato, salvo sorprese, il tridente Zaccagni, Castellanos e Noslin, il vero dubbio è a centrocampo. Si insisterà su Rovella o Vecino (che oggi compie gli anni, auguri!) si prenderà la scena? Ai lati del regista (chiunque esso sia), confermati Delebashiuru e Guendonzi. La nota positiva di quest’anno è la qualità della panchina. La campagna acquisti del duo Lotito/fabiani ha consegnato a Baroni un roster in grado di offrire diverse soluzioni tattiche senza alterare la qualità della squadra in campo. Scalpita Dia, nuovo arrivato, ma anche gli altri sono pronti a dare una mano alla causa.

AMORE BIANCOCELESTE. La gente laziale ci crede, il numero degli abbonamenti ha quasi raggiunto quello dello scorso anno e, considerando, che non si gioca la Champions League e che la squadra ha perso pedine importanti, l’atto di amore del tifo biancoceleste è la prima certezza di questo Campionato. Continueranno le contestazioni al Senatore Lotito. Ormai il feeling con l’ala più oltranzista della tifoseria è definitivamente morto e sepolto e quindi ci dobbiamo rassegnare a cori e striscioni che accompagneranno le proteste per tutto il corso della stagione. Ma siamo sicuri che un improbabile compratore dia le stesse certezze dell’attuale proprietà? Eppure la storia laziale ci insegna, purtroppo che, a volte, presidenze acclamate da tutti e di indiscussa fede laziale, hanno fatto più danni che regalato soddisfazioni. Staremo, fiduciosi,a vedere.

PROBABILE FORMAZIONE LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Vecino, Dele-Bashiru; Noslin, Castellanos, Zaccagni. 

A disp.: Mandas, Furlanetto, Hysaj, Patric, Tavares, Rovella, Cataldi, Castrovilli, Isaksen, Tchaouna, Pedro, Dia. All.: Baroni. 

mg

venerdì 23 agosto 2024

ALBANO C5: IL "PATRON" STEFANO SETTE CI RACCONTA COME È CAMBIATO IL FUTSAL

Investimenti sugli impianti e, soprattutto, sulle persone, per innalzare sempre più il livello di qualità di una Scuola Calcio a Cinque che voglia essere un ambiente sano e sicuro dove formare cittadini e non solo Campioni.

Completati i lavori di manutenzione alla Seven, con il rifacimento delle recinzioni del campo inferiore, che ultima il restyling completo del Centro Sportivo di Via Lombardi. Un investimento importante da parte della Famiglia Sette, che ha permesso, nel giro di poco più di dodici mesi, di rinnovare completamente l’impianto, partendo dagli spogliatoi, per arrivare al completo rifacimento del campo superiore, dal manto erboso alle reti di recinzione e all’area panchine, per arrivare, appunto, ai lavori, appena finiti, della recinzione del campo inferiore. Chiediamo a Stefano Sette, patron del club e Direttore Tecnico, le sue considerazioni sulla stagione che va ad iniziare.

Stefano Sette, si è completata la ristrutturazione del Centro Sportivo. Un investimento importante?

“Il calcio, e lo sport in generale, sono cambiati. La nuova Legge sul lavoro sportivo ci porta ad un radicale cambio di mentalità. Possiamo essere d’accordo oppure no, ma è irrilevante. Di fatto lo sport dilettantistico come lo abbiamo inteso fino ad oggi, non esiste più. Oggi anche le società di calcio debbono adeguarsi al fatto che si va verso una gestione di tipo aziendale, con tanti nuovi aspetti normativi e gestionali da tenere in considerazione. Si parte quindi dall’adeguamento degli impianti alla qualità dei tecnici presenti in campo. Fare bellissimi centri sportivi serve veramente a poco se a condurli, dal punto di vista gestionale, amministrativo e della formazione in campo, non sono presenti risorse preparate e professionali. Avere a disposizione un impianto rinnovato e efficiente, è necessario, ma rappresenta solo il primo importante passo.”

Che cosa è cambiato nello sport negli ultimi anni?

“Quando noi abbiamo iniziato a fare Calcio a cinque, era sufficiente una persona di buona volontà che allenasse i ragazzi e un presidente o un segretario che ne capisse qualcosa di tesseramenti e carte federali. Una telefonata in Federazione, talvolta, risolveva la maggior parte dei problemi. Adesso è tutto diverso. Se pensate, oggi, l’Albano Calcio a 5 ha un Segretario in grado di districarsi tra procedure sempre più complesse e saper utilizzare al meglio lo strumento informatico. I contatti diretti con le strutture della FIGC sono ridotti all’osso. Quasi tutto avviene, ormai, a livello digitale. Sicuramente è tutto più veloce e più tracciabile, ma richiede competenze specifiche sempre più importanti. E visto che nessuno “nasce imparato”, occorre una adeguata formazione per tutte le risorse presenti. Se guardiamo l’organigramma della nostra società, vediamo la presenza di figure che fino a dieci anni fa neanche esistevano, come lo Psicologo dello Sport, il Delegato alla Tutela Minori e il Safeguarding Officer, il Social Media Manager, l’operatore laico BLSD sempre presente, in grado di saper usare un defibrillatore e effettuare le manovre salvavita in caso di emergenza. Tutte figure oggi indispensabili. E non abbiamo ancora iniziato a giocare a pallone …”

E dal punto di vista tecnico, cosa si è modificato?

“L’Albano calcio a 5 ha scelto di qualificarsi in quella che fino a due anni fa veniva chiamata “Scuola Calcio Elite” e che oggi, invece, viene invece definita “Club Giovanile di Terzo Livello di Qualità” e che integra, oltre alla Scuola Calcio, anche le categorie agonistiche Under 15 e Under 17. Nel Lazio solo quattro club di futsal hanno raggiunto questo livello (Albano c5, Forte Colleferro, SS Lazio, Real Fabrica di Roma). La normativa federale ci indica, per mantenere il livello anche negli anni successivi, di tesserare almeno quattro Allenatori iscritti ai ruoli del Settore Tecnico FIGC e, comunque, affidare i gruppi squadra almeno a tecnici con qualifica regionale “Grassroots Livello E” o a laureati in Scienza Motorie per i più piccoli. Non c’è più spazio per gli allenatori “fai da te”. Oggi chiunque entra in campo deve essere qualificato dalla FIGC o, in alternativa, dal Settore Giovanile e Scolastico o in possesso di una Laurea specifica. Considerate che noi abbiamo, in tutto, undici squadre, con sedici tecnici tesserati e sei dirigenti ufficiali e fatevi due conti.”

E come si fa a trovare la disponibilità di nuovi allenatori?

“È difficile, vista anche la penuria di corsi qualificanti organizzati dal Settore Tecnico e dalle strutture regionali del SGS. Noi abbiamo avviato, ormai da qualche anno, un percorso che vede l’inserimento graduale di giovani che abbiamo la voglia di diventare allenatori di Calcio a Cinque. Iniziamo con uno stage di almeno una stagione, preferibilmente due, in affiancamento a un “tutor”, fino al primo corso regionale disponibile. Questo tempo consente all’aspirante allenatore di verificare se è la strada giusta per lui o terminare l’esperienza in campo e a noi di valutare la crescita tecnica e le competenze relazionali. In questo periodo è supportato dalla presenza di due professionisti, il Dott. Luca Palazzoli, psicologo dello sport, con esperienza federale e il Prof. Marco Giustinelli, docente e direttore nella formazione professionale, che cura l’aspetto dedicato alla Tutela dei Minori e al contrasto alle Discriminazioni, agli abusi e alle violenze in generale. Successivamente, una volta acquisite le certificazioni, il tecnico passa alla gestione diretta di un gruppo di bambini o ragazzi. Sempre sotto la supervisione della Direzione Tecnica. E poi c’è la formazione e l’aggiornamento legati all’aspetto specifico, tecnico e tattico, e non solo, della nostra disciplina.”

E come avviene?

“Oltre alla parte in campo, nei periodi di minore attività agonistica, l’Albano organizza delle sessioni di formazione tecnica e tattica, specifiche per il futsal, ai quali partecipano tutti i tecnici, inoltre, da quest’anno, abbiamo inaugurato il Forum. Due giorni di ritiro, integralmente dedicati alla formazione, con la partecipazione anche di allenatori di altre società amiche. Due giorni serrati di confronto e discussione, animati anche da esperti esterni al Club. Quest’anno si è parlato di Tecnica, di Tattica, ma anche di Analisi del Match, di Safeguarding Officer, di nuove tecnologie, di realtà aumentata, di stile di conduzione, di gestione del gruppo, di approccio psicologico. Tutto a spese della nostra Società. Una esperienza che ha riscosso l’entusiasmo dei partecipanti e che ripeteremo anche in futuro.”

Una gestione impegnativa …

“Impegnativa e che deve essere sorretta dalla passione e dal coinvolgimento di tutte le nostre risorse. Si comprende, quindi, perché molti piccoli club stanno purtroppo valutando, o lo hanno già fatto, di non proseguire le attività. Noi siamo arrivati preparati a questa rivoluzione, ma chi non lo ha fatto, oggi si trova in grandi difficoltà. E ce ne dispiace, perché lo sport cresce anche sulla base della partecipazione delle nuove generazioni. Se iniziamo a eliminare le occasioni per avvicinare al calcio i più piccoli e chiudiamo le strutture dedicate, a lungo andare sarà un problema per tutto il movimento.”

E anche per le famiglie è un impegno economico sempre più gravoso?

“La nostra politica è stata sempre quella di non considerare i nostri tesserati come “clienti”, ma come membri di una grande famiglia sportiva e in questa ottica ci siamo sempre mossi. Faccio alcuni esempi. Se una famiglia ha più figli iscritti, dal secondo in poi si pagano solo assicurazione, tesseramento e costi di segreteria. Le quote mensili sono completamente gratuite. L’abbigliamento è venduto direttamente agli iscritti dal nostro partner tecnico a prezzi concordati e la fornitura è utilizzata dai ragazzi per non meno di due stagioni. Si da la possibilità di rateizzare le quote mensili in quattro volte. E poi stiamo facendo i salti mortali per mantenere le quote degli iscritti ai livelli tra i più bassi del territorio. Inoltre, abbiamo aderito alla iniziativa dei Servizi Sociali della Città di Albano, che permette alle famiglie con difficoltà economiche di far partecipare gratuitamente i figli alle attività sportive del nostro club, con il contributo economico sostenuto dall’Amministrazione Comunale.”

@marcogiustinelli

giovedì 22 agosto 2024

ALBANO MAGAZINE nr. 7: È TUTTO PRONTO ALLA SEVEN PER L'INIZIO DELLA STAGIONE!

Lunedi 26 agosto, ore 19:00. Li, dove tutto ha avuto inizio nel 1996, nasce la nuova Albano Calcio a5 di Lorenzo Sette.



L’Albano riparte dalle sue origini. Il centro Sportivo Seven ospiterà la fase di preparazione della Prima Squadra che affronterà il Campionato Regionale di Serie C1. Ventisette giorni che separano l’inizio del ritiro precampionato dalla data di esordio, prevista dalla Lega Nazionale Dilettanti per sabato 21 settembre. Quattro settimane articolate dallo Staff di Mister Lorenzo Sette su sedici giorni di allenamento e cinque gare amichevoli, intervallati da cinque giorni di riposo. Per la preparazione atletica ci si affida all’esperienza e al carisma del Prof. Max De Santis, Marco Troiano e Flavio Ciattaglia prepareranno i portieri, Tiziano Cedrone coadiuverà Lorenzo Sette, nella direzione d'orchestra!

SERIE C1 FUTSAL. AD ALBANO È TUTTO PRONTO. IL 26 SI RIPARTE!

 Mister Lorenzo Sette: " Ripartiamo da dove è iniziato tutto! Dobbiamo riscoprire le nostre radici!" La Seven è la sede del ritiro 2024

Tutto è pronto per iniziare la Stagione 2024/2025 nel migliore dei modi per l’Albano Calcio a 5. Mister Lorenzo Sette sta, con la serenità e la determinazione che lo hanno finora contraddistinto, continuando a caratterizzare la sua nuova gestione con scelte e idee innovative. E il 26 di agosto comincerà ad applicarle sul campo.

La prima, e più evidente, è stata la scelta dello Staff, completamente rinnovato e formato da un mix di esperienza e nuove energie, che riflette lo stile di conduzione dell’allenatore che, insieme a Stefano Forte e Valerio Corsaletti, è uno dei giovani esordienti sulla panchina nella massima serie regionale di Futsal.

Mister, a poche ore dalla data del tuo primo raduno da allenatore, quali sono le sensazioni?

“Innanzitutto, sono felice che anche in questa stagione l’Albano giocherà in Serie C1. La nostra storia e i nostri tifosi se lo meritano. Poi, sarà l’occasione per riscattare un’annata da dimenticare. Personalmente sono emozionato per questa nuova avventura, che mi auguro ci possa regalare soddisfazioni e emozioni. È un esordio, e come tutte le prime volte, nasconde un pizzico di ansia agonistica, ma sono sicuro che appena passerò il cancello della Seven, il pensiero andrà solo alle cose da fare.”

E proprio la scelta della “Seven” come sede del ritiro, è una delle nuove idee che stai mettendo in campo.

“La Seven è dove tutto è iniziato, dove sono le radici dell’Albano Calcio a 5, dove io e i miei fratelli abbiamo iniziato a calciare il pallone a rimbalzo controllato. E l’Albano, soprattutto quest’anno, ha bisogno di attaccarsi alle sue origini e di riconquistare consapevolezza di quello che ha rappresentato in trent’anni di presenza sul territorio. È qui che mio padre e zio Tonino hanno dato vita a questo bellissimo progetto. E da qui è bello iniziare.”

Anche la nuova maglia è una sorta di “amarcord”?

“Si, è stata una idea di Stefano. Una scelta che richiama la prima maglia dell’Albano di fine anni ’90. Una scelta iconica che ci regalerà una spinta in più per fare bene.”

Insieme a te, esordiranno, in Serie C1, almeno altri due tecnici con un cognome importante.

“Nello sport il cognome conta davvero poco (ride)! Colgo l’occasione per fare un grandissimo in bocca al lupo a Valerio e a Stefano. Spero che ci incontreremo in Campionato e che ci scambieremo un abbraccio sincero, indipendentemente dal risultato del campo. È sicuramente il segno di un passaggio generazionale importante. D’altro canto nello sport come nella vita, tutto va avanti.”

Come vede la sua squadra?

“Molto bene. I ragazzi hanno tanta voglia di riscatto e sono sicuro che faranno bene. Abbiamo una squadra con il giusto mix di esperienza e freschezza atletica. Qualcuno ci ha lasciato, e me ne dispiace, ma sono arrivati diversi ragazzi che vogliono giocarsi le loro carte in questa categoria e che, credo, uniti ai nostri “senatori”, non faranno rimpiangere i partenti. È fondamentale che tutti quelli che indossano questa maglia sentano l’onore e l’orgoglio di rappresentare trent’anni di storia di questo sport.”

Obiettivi per questa stagione?

“Non è nel mio stile fare promesse o proclami. La parola d’ordine, come ho sempre detto, è lavoro, lavoro, lavoro. Se si lavora bene e si mantiene la giusta concentrazione, i risultati non possono non arrivare. Poi, come sempre, sarà solo il campo a parlare.”

@Marco Giustinelli

mercoledì 21 agosto 2024

DIVISIONE CALCIO A CINQUE: Castiglia e Montemurro presentano le "squadre"!

 


Presentate le candidature e i programmi, è l’ora delle squadre. Otto nomi per parte che si giocheranno le poltrone da Consigliere della Divisione Calcio a Cinque, l’organo che guiderà il futsal italiano per il prossimo quadriennio olimpico. Guideranno le due compagini due nomi noti agli appassionati, da una parte Stefano Castiglia, consigliere uscente con delega alla Serie A, punto di forza della squadra di Luca Bergamini, il presidente uscente che non ha però voluto riproporre la sua candidatura alla guida della Divisione e dall’altra Andrea Montemurro, che già ha ricoperto la massima carica nazionale prima di Bergamini. In ambedue gli schieramenti tanta esperienza e altrettanta conoscenza del mondo del calcio a cinque, con aspiranti consiglieri che in passate tornate elettorali si sono contesi i posti e che oggi, convinti dai programmi elettorali presentati dai due candidati presidenti, si trovano dalla stessa parte della barricata. Sarà una battaglia dura, all’ultimo voto, oppure uno dei due riuscirà ad arrivare all’Assemblea elettiva con in tasca la sicurezza di trionfare sull’avversario?

Intanto, in attesa della modulistica ufficiale, senza la quale non è possibile esprimere le designazioni da parte delle società, è comunque partita la corsa alle deleghe, o alla promessa delle stesse. Per ora si fa opera di sensibilizzazione, con tutti i candidati che cercano di rinforzare il proprio pacchetto di consensi. Per la presidenza della Divisione, è necessario (salvo variazioni procedurali dell’ultima ora) che almeno cinquanta società esprimano il loro supporto alla candidatura con un atto formale. Poi si passerà alle deleghe di voto, che sono, chiaramente un’altra cosa. Le società che sono impossibilitate a partecipare in presenza all’Assemblea elettiva, possono delegare un’altra società a votare anche per loro conto. Tra designazioni, deleghe, campagna elettorale, è partita la corsa a Viale Tiziano.

Si scontrano due visioni diverse del calcio a cinque, con alcuni aspetti contrastanti e con altri, tutto sommato, abbastanza sovrapponibili. Alla fine, come spesso accade, vincerà la scelta delle persone, la credibilità accumulata nel corso degli anni e la competenza mostrata nel periodo di permanenza al vertice della Divisione. Staremo a vedere.

Ai due aspiranti Presidenti il più grande degli “In bocca al lupo”!

lunedì 19 agosto 2024

SERIE A: UNA LAZIO "OPERAIA" SI PRENDE I PRIMI TRE PUNTI CON IL VENEZIA!

 

La Lazio parte bene. Anzi, parte male ma finisce bene, anzi, benissimo. Conquista i primi tre punti della stagione, mettendo in campo una squadra fisica, determinata con tutti che corrono e che lottano su ogni pallone. Il gol del Taty Castellanos è emblematico. Morde i polpacci del difensore, gli ruba palla al limite dell’area, va dentro e fa gol. 

È questa la Lazio che vuole Baroni, tecnico bravo e preparato, antidivo per eccellenza, cosciente che la Lazio rappresenta per lui l’ultimo treno a disposizione per coronare una carriera onesta, ma lontana dai riflettori delle grandi ribalte. È chiaro che per la Lazio la salvezza, sullo stile di quella conquistata con merito dal tecnico toscano a Lecce e Verona, non può e non deve bastare. La posizione della Lazio deve essere, realisticamente, tra quelle che garantiscono la permanenza in Europa, con puntate, ci auguriamo, il più frequenti possibili, dalle parti della Champion’s. 

Quella vista con Venezia di Di Francesco è una squadra che ai puristi del football ha fatto rimpiangere, per giocate individuali, quelle fatte vedere dai vari Milinkovic, Luis Alberto e Felipe Anderson. Anche in attacco Taty Castellanos ha messo, come di consueto il massimo impegno, segnando, colpendo pali e traverse, procurandosi un calcio di rigore, realizzato poi da Mattia Zaccagni. Ma da qui a dire che non ci farà rimpiangere “il re” Ciro Immobile, ce ne vuole. 

In ogni caso, prendiamoci con gioia la vittoria, che non era certamente scontata, fatevelo dire dalle milanesi o dal Napoli bistrattato a Verona. Questa Lazio non è bellissima, ma ha grinta, corre, si sacrifica e fa gol. Certamente il Venezia non è il Real Madrid, lo sa anche Baroni, ma non lo era neanche il Lecce la prima giornata della scorsa, tribolata, stagione.

LE PAGELLE

PROVEDEL 6,5: Una sicurezza, come sempre. Incolpevole sulla rete del Venezia, è reattivo e partecipe all’azione quando viene chiamato in causa nella costruzione dal basso. Attento e sicuro sulle palle alte e sulle deviazioni dei suoi stessi difensori.

LAZZARI 7: Sempre nel vivo dell’azione. Sembra tornato il Lazzari che con le sue sgroppate aveva fatto entusiasmare l’Olimpico. Sicuramente la fiducia del tecnico gli ha regalato la consapevolezza di essere fondamentale per la causa e la sicurezza che i due allenatori precedenti gli avevano fatto, per lunghi tratti, mancare.

CASALE 6: Una sufficienza da incoraggiamento, come si diceva a scuola. Non è il Casale del primo anno in biancoceleste. Commette un paio di svarioni che potevano costare cari. Deve recuperare sicurezza. L’impegno non basta. Non avrà sempre il Venezia davanti.

ROMAGNOLI 6,5: Ordinaria amministrazione per il centrale. Guida il reparto con la consueta autorevolezza e mette una pezza su qualche svarione dei compagni. Insostituibile.

MARUSIC 6: Se quella palla fosse finita dentro, si starebbe a parlare di un’altra prestazione. Fa il suo, senza infamia e senza lode. Ci si aspetta qualcosa di più da un giocatore come lui.

GUENDOUZI 7: Lo trovi dappertutto, incita e spiega il posizionamento ai compagni e gioca un numero impressionante di palloni in ogni zona del campo. Se diventa più incisivo in prima linea, saranno guai per tutti gli avversari della Lazio.

ROVELLA 6,5: Quello svarione all’inizio poteva costare davvero caro. Poi si riprende e dialoga con i compagni, svolgendo anche un buon lavoro in fase di interdizione. Cerca troppo poco la verticalizzazione. Deve osare di più se vuole fare il definitivo salto di qualità.

DELE BASHIRU 6,5: È straripante da un punto di vista del fisico e dell’impegno. Strappa applausi a scena aperta per alcuni suoi interventi. Deve migliorare il suo apporto in fase di costruzione per diventare il punto di forza che Baroni vuole. Diamogli tempo, è solo l’esordio.

NOSLIN 7: Si trova decisamente più a suo agio sulla fascia, rispetto a fare il terminale offensivo. Dalle sue giocate nascono i problemi più grandi per la difesa dei lagunari. Sicuramente può fare di più, ma, per adesso accontentiamoci.

CASTELLANOS 8: Una rete che rimette in equilibrio il match, con una palla conquistata “di tigna”, un palo pieno e una traversa, un paio di occasioni fallite di un soffio, un rigore procurato. Che vogliamo di più? Lo vogliamo vedere alla prova con difese più organizzate e con marcatori più tosti, ma un Taty così ci fa sognare!

ZACCAGNI 7: È il capitano di questa Lazio e ci tiene a farlo capire a tutti. Realizza il calcio di rigore e, come sempre, si danna l’anima cercando di saltare il suo diretto avversario. Ci fa scappare anche il giallo per il marcatore di turno. È il giocatore di maggiore qualità di questa Lazio. E lo sa.

SOSTITUZIONI: 87’CASTROVILLI non giudicabile, 65’ VECINO 6,5, 76’ ISAAKSEN 6, 87’ PEDRO non giudicabile, 76’ TCHAOUNA 6,5.

MARCO BARONI (All.) 7: Sta mettendo su una squadra diversa da quella targata Maurizio Sarri. Meno campioni, meno spettacolo, ma più fisico, più grinta, più voglia di conquistare la maglia. Nessun tenore, ma un bel coro. Fosse proprio il Mister la sorpresa del campionato della Lazio?

FUTSAL REGIONALE. TOSINI ALL'ATTACCO:"LAZIO, UN MODELLO DA CUI IMPARARE!"

 


Marco Tosini allarga il sorriso quando si parla di Futsal colorato di rosa. Uno dei più grandi successi della consiliatura che si sta concludendo in queste settimane è, appunto, l’innegabile successo del Calcio a Cinque femminile all’interno delle attività che fanno riferimento al settore guidato dallo stesso Tosini.

Marco Tosini, qual è lo stato di salute del Calcio a Cinque femminile del Lazio?

“Il Calcio a Cinque femminile, nel Lazio gode di ottima salute a tutti i livelli. Siamo la prima e unica regione ad aver messo in campo tutte le categorie delle ragazze, dalle più piccole che, con la categoria Under 10 rappresentano le “cucciole” del movimento, per arrivare alla Serie C e alla Coppa Italia, ormai consolidate da anni nella nostra regione. In mezzo troviamo le Under 13 e le Under 15 che con ben sedici squadre per categoria, hanno un torneo già perfettamente organizzato. In crescita le categorie delle più grandi come Under 17 e Under 19 che, con otto squadre per fascia di età, hanno dato vita, nella scorsa stagione a bellissimi campionati. Non dimentichiamo, poi, tutte quelle bambine e quelle ragazze che, grazie ai regolamenti federali vigenti, giocano nelle squadre maschili fino agli Under 15, godendo della possibilità di giocare anche se sono un anno più grandi dei colleghi maschietti. Ma ci auguriamo che questa deroga sia transitoria e che si definiscano presto Campionati dedicati esclusivamente sia ai maschi che alle femmine.”

Anche la categoria di partenza delle “grandi” sta rispondendo bene?

“La Serie D ha visto iscritte ventisette formazioni che, sommate alle tredici della C, fanno un totale di quaranta squadre senior. Per un movimento giovane che si sta sviluppando in questi anni, il risultato è davvero eccellente, a testimonianza dell’ottimo lavoro che il Comitato Regionale sta portando avanti. Non sono io a dirlo, ma i dati diffusi in questi giorni dalla FIGC ci raccontano che il Lazio ha saputo reagire alla pandemia con un incremento di quasi trentamila giocatori tesserati in più, rispetto al 2020/2021. Un risultato straordinario in cui il Futsal, in tutte le categorie, ha fatto con orgoglio la sua parte. Siamo tornati sopra i centomila giocatori (102.377) tra Settore Giovanile e Scolastico e Dilettanti. E questo ci dimostra che quando si lavora con passione e competenza i risultati non possono non arrivare.”

Il femminile sta soffrendo a livello nazionale con una riduzione significativa delle società iscritte. Come spiega questa differenza tra il regionale che sorride e il nazionale che piange?

“Premesso che non è mio costume criticare il lavoro degli altri, posso dire che la nostra crescita si basa su una parola d’ordine ben definita: collaborazione. Abbiamo aperto le porte del Comitato alle idee delle società, abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto chi ci ha criticato, talvolta anche pesantemente, e altrettanto attentamente chi ci ha, invece, fatto i complimenti e incoraggiato ad andare avanti. Abbiamo rinsaldato i rapporti con il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, condividendo problemi e soluzioni. A volte può sembrare, ai meno accorti, che Marco Tosini sia il classico “uomo solo al comando”, ma vi assicuro che dietro ogni decisione ci sono tante persone che hanno dato il loro contributo, che sono state ascoltate, che hanno regalato suggerimenti che noi del Comitato abbiamo accolto, e altri che abbiamo dovuto respingere, perché magari non erano allineati con le normative federali o con le indicazioni della Lega. Ma per tutti c’è stato sempre rispetto e attenzione. In questo modo siamo riusciti a creare un ambiente positivo, dove è un piacere creare sinergie tra Club e Istituzioni del calcio. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. I dati preoccupanti del nazionale, dovrebbero spingere a un momento di attenta riflessione chi ha in mano i destini del nostro sport a livello nazionale e, forse, quello che in molti cominciano a definire il “Modello CR Lazio”, potrebbe essere di aiuto a più di qualcuno.”

Sviluppi futuri per il movimento femminile?

“Avremo una bellissima novità per la stagione in corso. Per la prima volta nella storia del Comitato Regionale, il Calcio a Cinque femminile avrà un Girone Under 13 nella Provincia di Viterbo. È il primo passo di un processo di crescita, iniziato sin dall’inizio del mio incarico, che punta sulla valorizzazione e sullo sviluppo del futsal in provincia (vedi le Final Four di Coppa Italia Femminile organizzate a Montefiascone). Su Roma città la crescita del movimento è ormai consolidata, mentre in altre zone della regione c’è ancora molto da lavorare. E partire dalla base è, secondo me, il modo giusto per continuare a crescere.”

venerdì 16 agosto 2024

COMINCIAMO A DARE I NUMERI ... MA NON È COLPA DEL CALDO!

È stato pubblicato in questi giorni il Report Calcio 2024 della FIGC. Uno strumento straordinario che, attraverso la rappresentazione di dati e tabelle, illustra ai lettori l’andamento del fenomeno Calcio nel nostro Paese. Vengono analizzati gli aspetti legati all’economia, al marketing, all’impatto che lo sport più bello del mondo ha sulla vita sociale di tutti gli italiani. 

C’è un dato, però, che mi preoccupa e che gli abili comunicatori della Federazione fanno bene attenzione a non mettere in evidenza. Ed è un dato relativo alla fidelizzazione delle nuove generazioni. Un dato strategico che ci racconta dove sta andando il nostro sport e che ci dovrebbe accendere una lampadina (un warning come dicono quelli bravi) e sollecitare delle soluzioni o, quantomeno, delle idee. 

Qualche maligno afferma che, nelle grandi organizzazioni, con poteri consolidati e rendite di posizione, chi pensa è un pericoloso sovversivo e incita le masse verso la terribile soluzione chiamata “cambiamento”. Se diamo una occhiata statistica all’età media dei nostri dirigenti sportivi federali, un pizzico di preoccupazione si dovrebbe affacciare alle nostre coscienze. 

Ma … veniamo a noi. La FIGC ci dice che nel 2009/2010, 658.900 bambini e ragazzi erano tesserati per il Settore Giovanile e 444.653 facevano parte, invece, di quel mondo che rappresenta, per numeri, l’autentico mondo del calcio italiano, che è lo sport dilettantistico. In soldoni, per ogni 100 ragazzini e ragazzine tesserate, 77 continuavano a giocare a pallone. Uno su quattro, circa, abbandonava il calcio “ufficiale” per dedicarsi ad altri sport o ad altre faccende più o meno personali. E, allora, direbbe qualcuno, dov’è il problema? Mantenere tre tesserati su quattro è certamente un buon risultato. Ma il calcio non si è fermato a quindici anni fa. Negli anni successivi, pur aumentando il numero dei tesserati (ottima notizia) ha cominciato ad allargarsi la forbice tra Settore Giovanile e Dilettanti

Già nella stagione successiva, la differenza era del 38%, per passare cinque anni dopo, nel 2017/2018 ad un gap del 46%. Se tralasciamo le tre stagioni influenzate (mai termine è stato più appropriato) dal Covid, arriviamo ad oggi (2022/2023) che il differenziale è arrivato al 49%

Vuol dire che un giocatore su due lascia dopo il Settore Giovanile. E se nel 2009 i Dilettanti erano 444.653 e oggi sono 368.641, ci vuol davvero poco per comprendere che la base che rifornisce il calcio di vertice si stia inesorabilmente assottigliando. Non cambia però l’attrazione del pallone verso le nuove generazioni. Aumentano i tesserati del Settore Giovanile e Scolastico (724.942,miglior risultato degli ultimi quindici anni), ma diminuiscono i dilettanti e anche i club. 

È come se, grazie a una ottima campagna promozionale e a una buona reputazione, riuscissi a far entrare tanta gente nel mio supermercato, ma poi la metà dei clienti esce senza comprare niente! Nel marketing ha più importanza il trend rispetto ai numeri. E il trend, in questo caso, manda segnali inquietanti. E a medio e lungo termine anche i numeri cominceranno a risentirne. 

Probabilmente bisogna migliorare il prodotto e farlo diventare più appetibile per chi si avvicina con grandi aspettative. Il rischio è che il calcio diventi come la religione: bella, interessante, con ottime idee e una immagine stupenda, ma con le chiese, poi, desolatamente vuote. Riflettiamo gente, riflettiamo …


Report del Calcio 2024 - Fonte FIGC

DIVISIONE CALCIO A CINQUE: BOTTA E RISPOSTA TRA MONTEMURRO E CASTIGLIA. IL PROGRAMMA DI FUTSALL

Botta e risposta tra i due (finora) candidati alla Presidenza della Divisione Calcio a Cinque. Al programma articolato su 23 punti presentato da Andrea Montemurro, Stefano Castiglia contrappone la sua road map in 18 stazioni.

Si comincia a entrare nel vivo della competizione elettorale. Le società chiamate a scegliere la leadership del Futsal italiano, iniziano ad avere spunti di riflessione anche formali che, certamente, aiuteranno nella scelta del nuovo Presidente.

Di seguito il Programma in 18 punti che Stefano Castiglia ha pubblicato sul suo sito:

1. Rimodulazione del concetto di formazione in Italia, per dare una giusta formazione gli atleti con lo scopo di aiutare ulteriormente le società nella costruzione delle loro squadre, senza mai dimenticare che le medesime dovranno continuare ad impegnarsi nella costruzione di propri settori giovanili. Inoltre, sarà costituita una commissione specifica di cui faranno parte Divisione calcio a 5, FIGC, AIC, Lega Nazionale Dilettanti e rappresentanti dei club.

2. Incremento della visibilità: dopo le stagioni in cui siamo stati presenti nei palinsesti di Sky Sport, con cadenza settimanale, puntiamo al mantenimento della collaborazione con “La casa dello sport italiano”, aprendo alla possibilità di trovare altri accordi televisivi in chiaro per aumentare ulteriormente la visibilità del nostro sport, coinvolgendo anche nuovi player dell’informazione sportiva con forte presenza sui social media.

3. Vivo Azzurro Tv: Accordo con la piattaforma OTT della FIGC che sarà il nuovo contenitore streaming delle partite della nostra disciplina. Maggior fruibilità su tutti i device grazie all’APP gratuita. Qui saranno trasmesse tutte le partite non interessate dalla diretta televisiva della Serie A maschile e sarà garantito lo streaming di tutte le partite della regular season della Serie A femminile. Vivo Azzurro Tv sarà anche la vetrina istituzionale per diverse partite di Serie A2 Elite, Serie A2 e Serie B maschile e per la Serie B femminile.

4. Dialogo con le società: Il dialogo con le società è una parte integrante del mio programma. Ci sarà condivisione di idee e di strategie, con un coinvolgimento attivo dei club. Ecco perché penso che sia utile la reintroduzione dei tavoli di lavoro specifici per ogni categoria.

5. Premialità: chi vince e chi sviluppa al meglio il nostro sport, merita di essere premiato. Sarà uno stimolo ulteriore, ai fini di gratificare lo spettacolo, quello di porre una premialità per chi vincerà i rispettivi campionati e per chi continuerà a lavorare bene sui settori giovanili.

6. Iscrizione seconde squadre ai campionati nazionali: daremo la possibilità alle società che ne faranno richiesta di poter iscrivere una loro seconda squadra in Serie B, per permettere ai ragazzi più giovani di cimentarsi in un campionato nazionale che potrà rendere più formativo il loro percorso sportivo e di rimanere costantemente monitorati dai loro club una volta finita la loro esperienza nelle categorie giovanili. Questa possibilità, che consentirà alle società di non perdere i ragazzi fuoriusciti dall’età idonea per partecipare al campionato Under 19, verrà altamente incentivata dalla Divisione calcio a 5 attraverso premialità e iscrizioni calmierate.

7. Convenzioni: ho definito una convenzione con una compagnia aerea, capillare sul territorio italiano che consentirà di avere una dotazione di biglietti a prezzi calmierati e agevolazioni ulteriori per i gruppi squadra impegnati nelle trasferte. Questa è la soluzione ideale, finora mancante nel mondo del futsal, che potrà aiutare sensibilmente, non solo le società isolane (Sardegna e Sicilia), ma anche le tante altre società impegnate nelle trasferte lungo lo stivale e che necessitano di spostamenti aerei.

8. Eventi: nel corso degli ultimi tre anni, il nostro paese ha visto crescere la sua credibilità internazionale a livello organizzativo. Non è un caso che si siano disputati due Main Round (Rimini 2021 e Eboli 2023) e un Elite Round (Aversa 2022) che hanno certificato l’ottimo lavoro svolto dalla Divisione a sostegno dei club impegnati in Champions League. A tutto questo va aggiunta la candidatura della città di Catania ad ospitare la prossima edizione dell’Europeo UEFA Under 19. E c’è in cantiere la candidatura dell’Italia ad ospitare un altro grande e prestigioso evento internazionale, sempre sotto l’egida dell’UEFA.

9. Valorizzazione della Coppa Disciplina: non sarà soltanto un premio formale per chi avrà avuto la miglior condotta a livello disciplinare, ma tali comportamenti riceveranno un premio economico che andrà a gratificare ulteriormente le società vincitrici.

10. Sostenibilità: in primis va ricordata la profonda ristrutturazione economica messa in atto dalla governance di cui faccio parte. Il dato certificato a gennaio 2021 parlava di un debito di oltre 1 milione e 200 mila euro. È mia intenzione rafforzare i rapporti con gli enti sportivi e governativi (FIGC, Ministero dello Sport ed enti regionali) per cercare di ottenere ulteriori entrate che possano agevolare la vita delle società, oggi schiacciate dalle oggettive difficoltà arrivate con la riforma dello Sport. 

11. Title sponsor per ogni categoria: il mio impegno sarà quello di cercare dei title sponsor per tutte le manifestazioni con l’obiettivo di condividere le risorse derivanti da questi accordi con le società.

12. Analisi e sviluppo Serie A femminile: mantenimento dell’alto livello di spettacolarità della nostra Serie A, con l’obiettivo di vedere sempre più giocatrici di status internazionale nelle nostre squadre senza mai dimenticare i nostri talenti, che devono ambire a diventare delle top star mondiali. Miglioramento ulteriore degli standard organizzativi dei grandi eventi come la Final Eight di Coppa Italia e dei play off scudetto.

13. Sostegno dell’attività della Serie B femminile:  mantenimento dei quattro gironi così da garantire la sostenibilità economica per tutte le società iscritte e – non meno importante – la limitazione delle retrocessioni. La premialità del settore giovanile femminile è un altro obiettivo condiviso da tutta la squadra: la B potrà e dovrà essere una scuola di formazione per tutti i giovani talenti della Penisola, che potranno trovare spazio in un campionato formativo e propedeutico al salto nella massima categoria.

14. Futsal femminile: progetti con il Settore Giovanile Scolastico e Comitati Regionali. Abbiamo la forte volontà di continuare a sostenere in maniera incondizionata, insieme al Settore Giovanile e Scolastico, il percorso di crescita che ha avuto l’attività giovanile femminile in molti Comitati Regionali. La nascita dei primi Futsal + femminili, l’orientamento della Future Cup, la neonata Area Tecnica di Club Italia, sono strumenti importanti che ci permetteranno di essere ancora più incisivi.

15. Rapporto con i Comitati Regionali: sarà fondamentale avere un dialogo e confronto continuo con i responsabili del futsal dei Comitati Regionali, con l’obiettivo di creare attraverso il lavoro basi solide e forti per le società del futuro, con strategie condivise in ogni ambito.

16. Introduzione del Video Support: dopo i test off line avvenuti nel corso della passata stagione, è arrivato il momento dell’introduzione del supporto tecnologico per gli arbitri. Il Video Support sarà uno strumento fondamentale per dare un’ulteriore garanzia sulla bontà delle scelte arbitrali. Questo mezzo tecnologico sarà impiegato all’interno dei grandi eventi. Questo è un impegno che raccolgo con lo scopo di raggiungere, sempre di più, quelli che sono gli standard internazionali della nostra disciplina.

17. Future Cup:  dal 2022 abbiamo iniziato un progetto tecnico, unitamente a Club Italia, al  Settore Giovanile e Scolastico e ai Comitati Regionali per valorizzare l’attività giovanile su tutto il territorio. Grazie a questo percorso molti ragazzi sono potuti emergere fino a raggiungere i campionati nazionali più importanti e, in alcuni casi, anche la Maglia Azzurra.

18. Nuova Area tecnica: le nazionali di futsal sono sotto l’egida di Club Italia. Costituiremo una nuova area tecnica in accordo con la Figc, con lo scopo di supportare le selezioni nazionali dando un beneficio a tutto il movimento. Il nostro impegno sarà quello di continuare la strada intrapresa con il riconoscimento del corso Uefa B di futsal e quello per i preparatori dei portieri che hanno legittimato ulteriormente figure fondamentali per il nostro sport.

FIGC: IL REPORT ANNUALE SULLO STATO DEL CALCIO IN ITALIA

Come ogni anno la Federazione Italiana Giuoco Calcio emette il Report sull'andamento del Calcio in Italia, con particolare riferimento all'area del professionismo.
Un documento interessantissimo, dal quale si possono trarre idee e, soprattutto, quale sarà il destino futuro del nostro sport.
Molto di quello che luccica è oro autentico, ma anche qualche nuvola si intravede all'orizzonte. Leggiamo questa raccolta di dati e pensiamoci su.

CLICCA SUL LINK SOTTO L'IMMAGINE



REPORT CALCIO 2024 

DIVISIONE CALCIO A CINQUE: ANDREA MONTEMURRO SI PROPONE PER IL BIS!

 


Sarà Andrea Montemurro a contrapporsi a Stefano Castiglia nella corsa a Viale Tiziano. L’ex Presidente della Divisione si ripropone al giudizio elettorale con un programma in ventitré punti dove espone con chiarezza le sue idee, in assoluta coerenza con la sua precedente esperienza alla guida della Divisione.

Uno degli elementi che emerge dal programma di Montemurro è la volontà di intensificare i rapporti con i Comitati Regionali, proponendo modelli di governance nel segno dell’omogeneità e della condivisione.

 

Questo è il programma:

 

1. Riordino dei campionati affinché il sistema calcio a 5 torni ad avere una struttura piramidale formata quindi da una larga base regionale e un vertice nazionale

2. Aumento esponenziale della visibilità televisiva in chiaro sia per le squadre di Serie A maschile e Seria A femminile che per tutte le categorie nazionali (nessuna esclusa)

3. ⁠⁠Miglioramento e sostegno della comunicazione web e social

4. Reintroduzione del social match 

5. Organizzazione di grandi EVENTI nazionali e internazionali di elevata qualità dentro e fuori dal campo

6. Supporto e sostegno alla Serie A che dovrà divenire la punta di diamante del nostro movimento in termini sia di spettacolo che di visibilità

7. Attività di supporto, confronto e collaborazione costante con i comitati regionali e i responsabili regionali per la crescita della disciplina ad ogni livello

8. Attività di incentivi, sostegno e premialità per le società appartenenti alle tutte le categorie

9. Attivazione di un importante processo di revisione dello status di formato e delle relative limitazioni di schieramento giocatori in tutte le categorie

10. Dialogo con le istituzioni sportive e politiche per il sostegno e supporto delle società dilettantistiche del Calcio a 5

11. Raggiungimento di una fondamentale uniformità fra attività nazionale e attività regionale

12. Sostegno e investimento sull’attività giovanile

13. Riforma dei campionati nell’attività FEMMINILE

14. Posizionare al centro del movimento le società con un coinvolgimento diretto e costante (attraverso lo strumento delle CONSULTE e DEI RAPPRESENTANTI DI CATEGORIA) per segnare insieme il percorso dell’attività e delle regole

15. Promuovere l’istituzione di un maggior numero di corsi periferici per i tecnici, sviluppare corsi di aggiornamento abilitati ad oggi presenti solo nel calcio

16. Inizio di un importante percorso sociale di sostegno delle categorie svantaggiate

17. Rivisitazione della Coppa della Divisione

18. Riattivazione del progetto Futsal in Soccer

19. Formazione e aggiornamento gratuito per tecnici e dirigenti

20. Dialogo con le istituzioni per l’introduzione del calcio a 5 nelle scuole primarie e secondarie

21. Reintroduzione del Futsal Day

22. Dare maggiore spazio mediatico alla storia del Futsal italiano anche attraverso il reinserimento delle maglie delle Legend del Calcio a 5 nel museo del calcio di Coverciano

23. Istituzione della Commissione per lo sviluppo dell’attività femminile con la presenza di rappresentanti delle categorie nazionali