La sconfitta interna con la FF10
di Fabrizio Ferretti e la concomitante vittoria a Velletri dell’Accademia
Ecocity escludono matematicamente , a soli 50’ dalla fine del campionato, l’Albano
calcio a 5 dalla disputa dei Playoff di categoria. Anche vincendo l’ultima gara
in casa dello Spinaceto, anch’essa diretta pretendente alla post season, i
ragazzi di Simone Giustinelli potrebbero, al massimo, fermarsi a -1 dalla
formazione allenata da Alessio Micheli.
Queste le parole dell’allenatore rossoblu:
“Complimenti ad Alessio Micheli, prima di tutto. E’ stato un
testa a testa entusiasmante per tutto il campionato, per conquistare il quarto
posto che vale i playoff. Alla fine l’hanno spuntata i ragazzi di Genzano, ai
quali vanno i nostri complimenti e il grande in bocca al lupo per il proseguo
dell’avventura.”
Delusione, Mister, per non essere riusciti a conquistare
i Playoff?
“Dispiace essere arrivati sino alla penultima giornata e doverci
fermare ad un passo dal traguardo, ovviamente. Ma, contemporaneamente, è una
grande soddisfazione essere rimasti in corsa fino alla fine. I ragazzi hanno
dato il massimo e di questo vanno ringraziati e applauditi. E’ la prima tappa
di un percorso di crescita che continuerà a vederli protagonisti anche nel
prossimo futuro, di questo ne sono assolutamente certo.”
Ha pesato qualche passo falso, inaspettato?
“Le prime tre (FF10, Mirafin e New Team), sono di una categoria
superiore e lo hanno dimostrato facendo un campionato a parte. Il divario si è
però ristretto mano a mano che si andava avanti. Ne è dimostrazione la partita
di ieri contro la FF10. Con un pizzico di cattiveria in più, l’avremmo
sicuramente almeno pareggiata. Per tre volte abbiamo messo l’uomo solo davanti
alla porta ma un po’ per la bravura del loro portiere, un po’ per imprecisione
da parte nostra, non siamo riusciti a fare quel gol avrebbe lasciato aperta la qualificazione.
Anche contro la Mirafin, in casa nostra, ce la siamo giocata fino in fondo. Ma
questo è il futsal. Sono veramente felice del processo di crescita di tutti i
ragazzi.”
Quali sono le cose che ricorderai di questa stagione?
“Come dicevo, la crescita dei ragazzi è la prima cosa. Abbiamo
iniziato senza avere un portiere di ruolo. Per spirito di squadra, Simone
Galeani e Pietro Moscatelli si sono messi a disposizione e oggi abbiamo due
portieri che sono entrati pienamente nel ruolo. E questo grazie al loro
entusiasmo e al lavoro specifico che hanno fatto con i Mister Lorenzo Sette e
Mauro Troiani. Ma tutta la squadra è cresciuta. Siamo, ad esempio, una delle
pochissime formazioni in grado di giocare con il portiere di movimento che, per
questa categoria, è un risultato straordinario. Poi è salita l’autostima, il
carattere e la grinta. Questa è una squadra che non molla mai. Le rimonte che
abbiamo fatto quando eravamo sotto anche di tre reti, dimostrano che la squadra
sta maturando e in fretta.”
Sei quindi soddisfatto del bel gruppo che si è formato?
“Un gruppo fantastico, che parte dai giocatori, ma che
include anche lo staff tecnico e i genitori dei ragazzi. Per fare alcuni
esempi, domenica scorsa, pur di mettere la squadra in grado di disputare la
partita di Coppa a Latina (il regolamento prevedeva la presenza in lista di
almeno sei giocatori nati nel 2010), una famiglia ha portato al campo un
ragazzo con i postumi dell’influenza pur di dare ai compagni la possibilità di
giocare il match. Un altro ragazzo infortunato è voluto comunque essere
presente in panchina per sostenere i compagni nell’ultima partita giocata alla
Seven. Le famiglie ci hanno sempre seguito, facendoci sentire il loro sostegno
in modo appassionato, ma corretto e rispettoso degli avversari e dei direttori
di gara. Sono solo alcune delle situazioni che mi fanno dire che è stato fatto
un ottimo lavoro e che siamo riusciti a creare un gran bel gruppo.”
Ottimo il rapporto con l’altro Mister, Mauro Troiani?
“Mauro è un ragazzo che ho conosciuto quest’anno. Si è messo
immediatamente a disposizione, accettando il ruolo di far crescere i più
piccoli e chi aveva necessità di perfezionare l’approccio al calcio a 5. Ha
fatto un lavoro stupendo e glie ne sono davvero riconoscente. Abbiamo scelto la
logica delle due squadre, per dare a tutti i ragazzi la possibilità di scendere
in campo e sentirsi protagonisti, scambiando, più volte i giocatori da una
squadra all’altra. E questo ci permette per il prossimo anno di partire con una
base consolidata e ambiziosa. E’ la politica di questo club, che mette sempre
in primo piano la centralità dell’atleta. E credo che chi ha scelto di allenare
ad Albano, incarni perfettamente questa filosofia.”
E, per concludere, sei soddisfatto del tuo percorso come
allenatore?
“Sono sempre stato innamorato del Calcio a cinque, che ho
giocato fin da quando ero bambino e che ho avuto anche la possibilità di
praticare nella mia esperienza nel Regno Unito, dopo aver giocato a Pavona e
con l’Albano stessa. Passare, quindi, dal campo alla panchina, è stata la logica
chiusura del cerchio. Ho conseguito il brevetto Futsal Uefa “B” e ho avuto la
fiducia della Società che mi ha affidato subito una squadra dell’agonistica, nella
categoria proprio dove, agli esordi, da giocatore, ho vinto il mio primo campionato.
Ho iniziato anche io un percorso che mi entusiasma ogni giorno di più. Ho tanto
ancora da imparare e tanta esperienza da maturare, ma ho anche una società alle
spalle che mi ha messo a disposizione professionisti come Stefano Sette o come
Luca Palazzoli, il nostro psicologo dello sport, che mi affiancano in questo
percorso. Posso dire che quanto fatto insieme ai ragazzi e al team in questa
stagione mi ha reso un tecnico e una persona migliore. Ed è solo l’inizio.”
@marcogiustinelli
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