Paolo Forte saluta Rihoei Hamazawa, uno dei campioni che ha allenato |
Il Palaromboli
gremito di centinaia di amici che hanno voluto rendere indimenticabile il suo
quarantesimo anniversario nel Calcio a Cinque. Un momento di gioia, ma anche di
grande commozione per Paolo Forte, classe 1962, Allenatore della Forte
Colleferro, selezionatore della Rappresentativa Under 19 del Lazio e,
soprattutto, un uomo di sport che ha dedicato la sua vita al futsal vissuto
come promozione del territorio e dei giovani talenti che lo vivono. C’erano
proprio tutti al “Paolo Forte Day”, dalle istituzioni che hanno voluto portare
la riconoscenza e l’apprezzamento della comunità cittadina, con il senatore
Giorgio Salvitti, con il quale Paolo ha condiviso i suoi primi anni della sua
esperienza calcettistica, con il Vicesindaco di Colleferro Calamita e l’Assessore
allo Sport Sara Zangrilli, ma, soprattutto, i tanti amici che hanno
accompagnato Paolo Forte nella sua lunga carriera sportiva che ha attraversato
tutte le categorie del Futsal, dai Settori Giovanili alla Serie A. Una festa a
sorpresa perfettamente riuscita. Quando è entrato nel Palazzetto, accolto dalla
standing ovation dei presenti, l’allenatore colleferrino non ha saputo
trattenere la sua commozione. Ha ricevuto l’abbraccio del suo primo allenatore,
Dario Pisani, ex di Roma e Lazio, di Andrea Colaceci, uno tra i più grandi “bomber”
del futsal italiano, con un passato nella Samp di Mancini e Vialli, dei “suoi”
ragazzi di ieri, come Hamazawa, Tetti e Sinibaldi, ma anche di quelli di oggi,
in particolare dei più piccoli, bambini e bambine che hanno abbracciato questo
sport proprio grazie alla passione che il “Mister” ha saputo trasmettere a
nuove e vecchie generazioni.
Un tributo allo
sportivo, ma anche e soprattutto all’uomo. Un personaggio che, dietro la
corazza di sergente di ferro, ha saputo mantenere la statura di una persona
sensibile, attenta alle necessità di chi gli opera intorno, pronto a pagare di
persona pur di proteggere e tutelare i suoi atleti, i suoi collaboratori, i
suoi amici.
Colleferro
ringrazia. Paolo guarda quello che ha saputo realizzare in otto lustri di quello
che prima era “calcetto” e che poi si è trasformato in “Calcio a cinque” ed
infine in Futsal. Tanti nomi diversi per indicare la medesima passione, il
medesimo amore. Un successo costruito sulle idee, sui sacrifici, sull’affetto e
la stima incondizionati della sua gente, di quella gente che lo ha abbracciato nella
fantastica notte del Palaromboli. Un successo che si chiama Serie B, Scuola
Calcio di Elite, prima società in Italia ad avere tutte le categorie del Futsal
Femminile, dalle bambine Under 10 alla Prima Squadra, tante giocatrici e giocatori
selezionati nelle rappresentative federali.
E per finire, l’abbraccio
della sua famiglia, di Antonella, dei figli Stefano e Lorenzo, ai quali ha
trasmesso l’amore per il calcio a cinque e per Colleferro.
Un momento
indimenticabile, di quelli che rendono lo sport una delle componenti più
importanti della vita di tutti i giorni, di quelle che aiutano a crescere, a
soffrire, ad imparare a sapersi sacrificare per chi condivide con te un tratto
della strada della vita. Un modo per diventare uomini e donne migliori.
@marcogiustinelli
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