mercoledì 4 settembre 2024

SAFEGUARDING E TUTELA MINORI FIGC/1 : Dove mettere le mani? (Non nei capelli)

 Ci occuperemo, in questa serie di articoli, solo ed esclusivamente di quello che riguarda le società sportive che sono affiliate alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. E questo non per discriminazione verso gli altri sport, ma perché ho esperienza diretta del mondo del calcio, avendo collaborato sull’argomento, sia con le istituzioni federali che con importanti club nazionali e regionali. L’obiettivo è quello di condividere la mia esperienza, riportando quello che è il mio personale punto di vista e non pretendendo di avere in tasca la verità assoluta, ma solo di essere in possesso di un bagaglio di conoscenze e competenze che possono essere utili a qualcuno (o a molti). Scrivo quindi a titolo personale e, quindi, chi ha dei dubbi o delle interrogazioni, faccia comunque riferimento agli organismi preposti e prenda quello che scrivo come il consiglio di un fratello maggiore che si è appassionato negli anni a questo argomento e lo ha sviluppato sia nella vita professionale che, negli ultimi due anni, all’interno del Team Tutela Minori della FIGC del SGS Lazio.

(Marco Giustinelli)



Sistema efficace o gran pasticcio? In realtà la situazione è abbastanza chiara da interpretare. Da un punto di vista formale Safeguarding e Tutela Minori sono due sistemi che, tecnicamente, non sono integrati, ma seguono due strade ben separate e distinte.

Partiamo dall’obbligatorietà. Il Sistema di Safeguarding è un obbligo di legge e, conseguentemente, un obbligo federale.

 La Legge impone a Federazioni Sportive e Enti di Promozione Sportiva di emettere Linee Guida e, successivamente, entro un anno dalle prime, il regolamento attuativo. Due strumenti a disposizione delle società sportive, sia dilettantistiche che professionistiche, per mettere in campo il Sistema e nominare il Responsabile. La FIGC, diligentemente, ha pubblicato le sue Linee Guida il 31 agosto 2023 e, secondo disposizioni, entro un anno, il 27 agosto scorso i regolamenti attuativi.

Nel frattempo, con una logica difficile da capire, almeno per il sottoscritto, è stata prorogata, a livello generale, la nomina del Responsabile Safeguarding delle società al 31 dicembre 2024, mentre è stata lasciata inalterata la conferma dell’attuazione del Sistema al 31.08.2024. Nello spazio che intercorre tra le due date il Presidente del Club è nominato d’autorità, Safeguarding Officer ad interim.

La FIGC stessa, alla quale dobbiamo riconoscere che ha fatto un eccellente lavoro, ha trasmesso alle società tutte le informazioni necessarie per strutturare il sistema di safeguarding, Potremmo obiettare che queste indicazioni sono state pubblicate il 27 agosto per il 31, ma non siamo ne’ in Svezia, ne’ in Germania. Tiriamo un sospiro, mettiamoci a studiare, e andiamo avanti.

Le società più diligenti (o più accorte), hanno inviato il modello di “messa in campo” del sistema tramite pec all’ufficio preposto della FIGC e si sono formalmente messe in regola. Nel caso malaugurato di una denuncia, dovranno comunque dimostrare agli organi inquirenti (federali e statali) di avere strutturato il Sistema e che lo stesso sia funzionante. Le conseguenze penali di aver disatteso le legge, ricadono sul presidente o, in caso di nomina e comunicazione della stessa, sul Responsabile.

Ovviamente, ricordiamo, che la responsabilità penale dell’atto di abuso, discriminazione etc. ricade esclusivamente sul soggetto che l’ha commesso.

Nei prossimi articoli approfondiremo il ragionamento sulle caratteristiche del Responsabile Safeguarding.

Che cos’è invece la Tutela Minori della FIGC e qual è la differenza con il Safeguarding?

Innanzitutto, devo fare un plauso anche al Settore Giovanile e Scolastico della FIGC per questo Progetto che è veramente bello e che, se attuato secondo le indicazioni federali – e lo dico per esperienza – è uno strumento straordinario per la crescita di tutto il Club e per la collaborazione tra società, atleti e famiglie.

A differenza del Safeguarding, la Tutela Minori è obbligatoria SOLO per i Club che si propongono per essere riconosciuti al Terzo e, un domani, al Quarto Livello del Sistema di Qualità per Club Giovanili (chiaramente stiamo parlando di Club che hanno un settore che comprende tesserati che non hanno raggiunto i diciotto anni di età). Gli altri Club che aderiscono e ai quali viene riconosciuta la corretta applicazione della Tutela Minori, indipendentemente dal riconoscimento del Livello, lo fanno spontaneamente e non vanno incontro a nessun tipo di sanzioni (neanche federali) se non raggiungono un livello di efficacia accettabile.

Inoltre, mentre per il Safeguarding è sufficiente la sola dichiarazione iniziale, per la Tutela Minori, il Settore Giovanile e Scolastico ha predisposto, come negli altri anni, secondo uno specifico calendario, l’invio da parte delle società, di tutta la documentazione di sistema ai Team regionali che valutano la congruità della stessa e, se necessario, forniscono suggerimenti e indicazioni nei casi di non conformità e, in ogni caso, seguono passo passo il Club per la realizzazione dell’intero sistema effettuando anche, e questo avveniva sicuramente almeno fino allo scorso anno – e anche di questo ne sono assolutamente certo per esperienza personale -  interventi di sostegno direttamente in loco.

Per ultimo, il Delegato alla Tutela Minori non sostituisce dal punto di vista formale la responsabilità dell’organo amministrativo, ma rappresenta, da una parte l’interfaccia con l’organizzazione regionale della Tutela Minori FIGC e, dall’altra, il facilitatore e il comunicatore all’interno del club. Non è prevista e, comunque non se ne ha riscontro, alcuna sanzione federale per la figura del Delegato che non ottempera correttamente alle indicazioni federali.

Quindi, nei fatti, i sistemi sono due, ben distinti che vanno, secondo il sottoscritto, strutturati in modo indipendente, almeno in questa fase di partenza. Personalmente sto studiando come integrarli senza far perdere efficacia ne’ all’uno ne’ all’altro.

Per ultimo, nella documentazione federale è esplicitamente indicato che le due figure (Responsabile Safeguarding e Delegato Tutela Minori), possono convivere nello stesso soggetto e possono essere (io lo auspico per una serie di motivazioni che illustrerò nei prossimi articoli) dei tesserati del club che rispondono a determinate caratteristiche.

Alla prossima!

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