domenica 7 luglio 2024

IL MENESTRELLO - Storie di Sport di Vita, di Società

Il Lazio del calcio a 5 esulta! Il Comunicato Ufficiale 218 del 3.07.2024 della FIGC SGS pubblica l’elenco delle Società che, in tutta la penisola, hanno ottenuto il riconoscimento del Terzo Livello di Qualità per Club Giovanili e la nostra regione si piazza al primo posto, con quattro Club sui quattordici dell’intero panorama nazionale. E la sorpresa più bella è che nelle quattro società virtuose c’è l’Albano calcio a 5, che vede confermata la propria presenza per la quarta stagione consecutiva. Insieme alla Società della Famiglia Sette, esultano per il “Gold Level” la Forte Colleferro, la SS Lazio c5 e il Real Fabrica di Roma. Nel calcio a 11 è prima la Lombardia che sancisce l’accoppiata tra squadre in Serie A e qualità del Settore Giovanile, con ben 115 Club che raggiungono il Terzo Livello, seguita da Emilia Romagna (106), Veneto (76), Toscana (71) e Lazio (63). Nel futsal, Lazio e Puglia sono le regine, con 4 Club ciascuna, seguite da Sicilia e Toscana con 2 e chiude la Liguria con una società.

Ma se Albano e le altre tre ridono, il calcio italiano sicuramente ha più di un motivo per piangere, E anche questi numeri, purtroppo, lo testimoniano con estrema chiarezza. In Italia, tra Calcio a Calcio a 5, esistono circa 11.200 club affiliati alla FIGC tra Dilettanti e Club di Puro Settore Giovanile (dati Report FIGC 2023) e neanche 800 di loro possono vantare una Scuola Calcio di Terzo Livello. Poco più del 7% del totale. Sul versante specifico del Futsal le lacrime diventano fiumi. Su 20 Comitati Regionali, ben 14 non annoverano neanche una realtà di livello Gold.

La sintesi è presto fatta: in Italia non si investe sui giovani. E il risultato è desolante. Basta sedersi davanti alla televisione di questi tempi e scopriamo che, a livello continentale, non riusciamo ad entrare tra le prime otto, superati anche da Turchia e Svizzera (che ormai ci bastona regolarmente), formazioni più che dignitose ma che, negli anni passati, potevano essere considerate, al più, come ottime sparring partner. I numeri sono impietosi e raccontano benissimo la storia del nostro calcio. E anche nel Futsal non stiamo sicuramente meglio.

A chi attribuire la responsabilità di questa situazione? Certamente una fetta di colpa è dei vertici federali nazionali e regionali. Nel Lazio, che ci riguarda più da vicino, l’abrogazione della regola sull’obbligatorietà degli Under 21 in campo nella massima serie regionale del Futsal, ha avvantaggiato le società con più disponibilità economiche a vantaggio di chi, anziché utilizzare le risorse disponibili per sviluppare il Settore Giovanile, ha preferito arruolare giocatori di categoria, magari provenienti da oltreoceano, e, tra l’altro, neanche utilizzabili in caso di promozione nella categoria superiore. Anche famiglie e calciatori, riferendoci, ovviamente alle Scuole Calcio, non sono esenti da responsabilità. Moltissimi sono attratti da quelle squadre che spingono sull’aggressività e sulla tattica esasperate. Magari oggi si vince una partita di più, ma si perde l’opportunità di formare un giocatore “pensante”, che sperimenta la possibilità di provare un dribbling in più o un gesto tecnico estremo, magari perdendo il match, ma acquistando autostima e capacità di sviluppare quella fantasia che fa la differenza tra un giocatore normale e un campione. Non bisogna dimenticare mai che un bambino deve fondamentalmente divertirsi e imparare a stare insieme agli altri. Allenatori che urlano, minacciano, che rimarcano gli errori e non i progressi, che sanno solo parlare e non ascoltare, non appartengono ad una visione moderna del football che, invece, è quella portata avanti nelle Scuole Calcio che seguono le indicazioni federali attraverso l’”Evolution Program”. Allora se l’obiettivo è quello di tornare a brillare nel firmamento internazionale, magari conquistando la quinta stella, lavorare sulla qualità delle Scuole Calcio e Calcio a 5 è la strada giusta. Forse non l’unica, ma sicuramente quella in grado di regalare alle nuove generazioni di calciatori e calciatrici, un ambiente sano, sicuro e sereno dove crescere felici e sviluppare il talento di ciascuno. 

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