NON SOLO CALCIO A 5.
IL TORNEO DELLE REGIONI E' IL LUOGO DEI VALORI E DELL'AMICIZIA
Ci siamo! Le quattro Rappresentative di Calcio a 5 (o
futsal, come dicono quelli bravi) del Lazio conquistano i Quarti di Finale
(unici insieme alla Calabria) vincendo tutti e quattro i propri raggruppamenti
e entrano nella fase calda del Torneo. Ma non è di sport che voglio parlare
oggi, ma dei valori che lo sport accompagna. Torno al Torneo delle Regioni come
il solito menestrello che racconta con le immagini e le parole le gesta più o meno
eroiche di giovinetti, giovanotte e giovanotti che, in mutandoni da calcio e
scarpini, che hanno quello che per me è uno straordinario onore, di
rappresentare un intero movimento regionale, composto da decine di migliaia di
giocatrici e giocatori, di tecnici e sostenitori. La Rappresentativa è un po’
la Nazionale della Regione, dove ci si dimentica, per una settimana, di attriti
e campanili e ci si unisce tutti in campo, sulle tribune, davanti allo schermo
di un telefonino (noi boomer lo chiamiamo ancora così) per tifare lo sport che
amiamo.
Personalmente è anche un momento privilegiato per incontrare
gli amici che proprio lo sport mi ha regalato, da mio “fratello” Paolo Forte,
tecnico che tanto mi ha insegnato del calcio a 5 e, soprattutto, di come tante
dinamiche di campo si possono applicare anche con successo nella vita di tutti
i giorni, a Roberto Cencini, uomo verace e competente che all’alba di ogni
nuovo giorno (letteralmente) è già presente nel suo ufficio al Comitato
Regionale per organizzare, rispondere e risolvere gli innumerevoli problemi che
sono collaterali a questo, come a tutti gli altri,sport. A loro aggiungo tutti
gli altri. Nomino solo i tecnici, per non tediare oltremodo chi ci legge. David
Calabria che ho riscoperto nella sua vena ironica da vero gentleman d’oltremanica,
oltre ad essere uno degli allenatori più preparati e in grado di insegnare cose
complesse in modo semplice e immediato. Un autentico Maestro. Roberto Montenero
che è passato “in prestito” dal Settore Giovanile e Scolastico alla nostra Lega
Nazionale Dilettanti. Lo conoscevo da coach durante le sedute di allenamento
della AST dove forma gli allenatori dei club alle tecniche dell’Evolution
Programme. Oggi apprezzo come riesce a trasferire i concetti che predica, a se
stesso quando siede in panca. Devo dire che (ma ne ero certo) ci riesce proprio
bene. Bravo. Con i più piccoli lavora Matteo Fiorentini, non ancora quarantenne
(beato lui) ma già con tanta esperienza di campo. È riuscito a creare un gruppo
di giocatori a cui ha dato un gioco bello e spumeggiante. Si portava dietro la
fama di un allenatore “sanguigno”. Qui, invece, è un esempio di fair play. Un
applauso per chi, prima che sugli altri, riesce a lavorare (e con successo) su
se stesso. E, ovviamente, i complimenti comprendono anche gli staff che i bravi
allenatori si sono saputi creare intorno.
E poi, un grazie a Massimo Mattei, sempre disponibile e
positivo. È il nostro “poeta”, innamorato del calcio e della vita. Un esempio
di come si rimane ragazzini alla barba degli anni che (per tutti), passano.
Grazie, e di cuore, al Presidente Roberto Avantaggiato e a
Marco Tosini. Mi hanno rivoluto al Comitato Regionale dopo qualche anno di “esilio”
e mi hanno regalato la possibilità di raccontare questo Torneo delle Regioni,
che, per chi è appassionato come me, rappresenta una straordinaria opportunità .
Il prossimo pezzo lo scriverò il 2 maggio. Con le dita
incrociate.
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